Favara per il rinnovamento delle feste religiose
Sulle feste religiose, Favara offre spunti significativi di rinnovamento–Proporre Favara può sembrare provocatorio e farà forse discutere. Ma pare proprio così, pur nell’incertezza di non pochi e l’avallo invece di una qualificata rappresentanza di praticanti.
E proprio sui social mi viene di leggere, mentre tutta l’attenzione è rivolta alla politica, che il rinnovamento vero viene sempre dal basso. Un principio largamente condiviso che sicuramente vale anche in campo ecclesiale locale, dove spesso tanti proclami curiali e raccomandazioni, magari valide, anche dalle nostre parti restano solo scritte tra le scartoffie dei documenti ufficiali.
Andando al dunque, certamente l’evangelizzazione per la Chiesa, dovunque, è il dovere primario e quindi viene prima di ogni altra cosa. Non solo ! evangelizzare puntando sulla qualità.
Sicuramente ognuno ed ogni Comunità particolare dei 43 Comuni della nostra vasta arcidiocesi, ha un suo modo di vivere la fede ed incarnare nel proprio ambiente la religiosità. Ma, sicuramente, non è detto in nessuna parte che deve tenersela così com’è, anzi! Perché c’è il dovere in coscienza di un continuo miglioramento qualitativo, accogliendo non solo i dettami di una retta coscienza sempre da curare, ma anche con docilità il servizio del Magistero, che mai può prescindere dall’attualizzazione della Parola di Dio.
Qualche anno fa, proprio a proposito di una festa siciliana in cui si erano verificati taluni inconvenienti, il Comitato dei Teologi, da Milano rivolgeva una apposito appello in cui si diceva che quell’impostazione delle festa rischiava di farla diventare una festa pagana, aggiungendo che costituiva un dovere per tutti “mettere in guardia da forme deviate della fede cristiana”.
Non solo. Si diceva che “la stessa enfasi posta su quel Santo/a ….rischiava di distogliere i fedeli dalla centralità ed essenzialità della figura di Cristo, scivolando spesso verso una forma di idolatria pagana”.
Personalmente penso che sicuramente ad Agrigento non si corra immediatamente questo pericolo, tuttavia è sempre doveroso, per usare le parole di quell’autorevole appello, firmato da persone scelte dalla CEI, che bisogna “mettere in guardia da una fede che diviene soltanto trionfalismo e teatralità esteriore, e che ha poco a che spartire con il messaggio evangelico autentico, scevro da miracolismi e la cui adesione interiore avviene nel silenzio di meditazione, fuori dalla calca delle masse”.
Alla luce di quanto sopra, c’è sicuramente riflettere sul comunicato ufficiale del dott. Gaetano Scorsone, responsabile del Consiglio Pastorale della Chiesa Madre, membro attivo del direttivo del Consiglio Pastorale Cittadino (CPC), l’unico che funziona in diocesi.
Ecco: “Secondo un collaudato percorso di preghiera, dal 18 al 28 agosto, si svolgeranno a Favara i festeggiamenti di San Giuseppe.
Dall’Arciprete, don Giuseppe D’Oriente (nella foto in alto), si apprende che quest’anno si punta più sulle testimonianze dirette: “In una società in cui spesso si assiste ad un abuso di parole per distorcere, travisare, depistare, offendere ( vedasi le “fake news”), le testimonianze ovvero le offerte tangibili, concrete e disinteressate delle proprie responsabilità personali, professionali e civiche hanno decisamente più valore. . . Prima di ogni messa, così, per l’intera durata della novena – dal 18 al 27 agosto – saranno presentate delle realtà e /o associazioni che operano nel nostro territorio per poter condividere i valori da loro promossi, emulare il loro virtuoso esempio, apprezzare il servizio reso alla comunità civile ed ecclesiale”.
Tutto ciò vuole essere una sorta di efficace antidoto disposto per contrastare quello spiccato senso di individualismo che ostacola l’avvicinarsi del singolo al Bene Comune e la sua armoniosa integrazione nella comunità di appartenenza. Spesso, infatti, la cronaca riferisce di gravi se non addirittura tragici episodi generati dalla foga di un “IO” incontrollabile, insensibile, refrattario ad ogni forma di condivisa affettività.
L’offerta di virtuosi modelli di inclusiva e circolare operatività sociale, ecclesiale, sportiva, culturale ed istituzionale ha come obiettivo quello di risvegliare le coscienze da un apatico torpore che, fra le numerose negative conseguenze, ha anche quella di trasformare le persone in individui asociali, pericolosamente ripiegati in sè stessi, senza prospettive né ideali da condividere per la realizzazione di un futuro migliore. E proprio per promuovere il sano senso di appartenenza comunitaria sono confermate, anche quest’anno, le “minestrate” votive di quartiere per grazia ricevuta, sia pur in numero ridotto per il permanere di incertezze e preoccupazioni sanitarie in merito alla pandemia.
Sarà predisposto, inoltre, in Piazza Cavour, nelle sere dal 18 al 27 agosto, dalle ore 18:30 alle 20:00, un gazebo destinato alla raccolta di alimenti e di beni di prima necessità che sarà gestito da personale delle Parrocchie cittadine secondo una concordata turnazione. Per domenica 28 agosto, giornata conclusiva, sono state predisposte delle Messe nei seguenti orari: 05:00, 06:30, 08:00, 09:30, 11:00 e 19:30, sempre presso la Chiesa del Rosario. “A causa della particolarmente delicata situazione internazionale che genera tanta preoccupazione – continua l’Arciprete – insieme al permanere di condizioni sanitarie ancora non incoraggianti, chiediamo a tutti i fedeli devoti, con le preghiere, di affidare a San Giuseppe l’umanità intera. . . quanto avanzerà delle offerte raccolte verrà utilizzato per l’imminente apertura della Chiesa Madre”. Per la serata di domenica 28 agosto, dopo i previsti riti religiosi, potrà esserci uno spettacolo pirotecnico se si riceverà la debita autorizzazione per la quale è già stata inoltrata specifica richiesta.
Diego Acquisto
18-8-2022
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