L’Ordine francescano di Sicilia “Per una Chiesa in uscita”.
Fervida attività culturale e pastorale dell’Ordine Francescano di Sicilia, nel travaglio culturale e spirituale del Ministro regionale Carmelo Vitello. (nella foto) —E’ quanto ci sentiamo di sottolineare, a margine della cronaca sulla terza delle cinque tappe di cui si compone il percorso di formazione politica, intrapreso dall’Ordine Francescano di Sicilia (OFS), guidato dal Ministro Regionale, il favarese Carmelo Vitello: “Per una Chiesa in uscita”. Tappa che questa volta in presenza, si è tenuta ieri, presso la Sala Gagliardi del Comune di Noto, sul tema “Il Vangelo della Cura mediante la Solidarietà”.
Questa interessante tappa di Noto sul valore evangelico della solidarietà, sotto la regia di Fabiola Spitaleri, responsabile del settore-formazione per l’OFS di Sicilia, ha registrato i contributi di riflessione da parte del dott. Emanuele Crescenti Procuratore Capo della Repubblica di Palmi; di Enrico e Ivana Massari referenti Formazione per la Sicilia della Comunità Nuovi Orizzonti, del dott. Piero Giordano Presidente Nazionale di Officine della Sostenibilità e di Adiconsum.
Poi, dopo la Messa in Cattedrale celebrata dal Vescovo S. E. Mons. Staglianò, nel pomeriggio le realtà francescane siciliane si sono confrontate sulla testimonianza di padre Francesco Biondolillo della “Casa del Sorriso”. E come si legge nel comunicato finale che porta la firma del ministro regionale, “La situazione di guerra, che siamo chiamati a vivere, oggi, da vicino, sta facendo riscoprire una società solidale che sta sperimentando la cura come forma di amore che riconosce nell’altro un fratello e, come afferma Papa Francesco, necessita di un autentico senso di solidarietà”.
Carmelo Vitello è ormai da tempo una figura abbastanza nota a Favara, nel travaglio politico-amministrativo che la città ha vissuto, soprattutto da un buon decennio a questa parte, durante il quale non è rimasto a guardare. Anzi!
Ha vissuto ruoli che ci hanno fatto venire in mente quello che il grande intellettuale anticonformista racalmutese Leonardo Sciascia, ormai da tutti considerato una delle menti più lucide del secolo scorso, si dice che abbia detto di se stesso: “ Si contraddì, ma contraddisse ”. Questo almeno, come scrive, Pasquale Macaluso nel suo libro, “Sciascia e i comunisti“. Dove pure precisa di avere scritto questo libro, perché sull’argomento del rapporto tra Sciascia ed il PCI, “sono state dette tante sciocchezze”, mettendo subito in chiaro che Sciascia “non aderì mai al Pci, ma attraverso il Pci militò nell’antifascismo, e con il Partito ebbe sempre un rapporto molto complesso”.
Così Carmelo Vitello nelle varie vicende che lo hanno interessato, nei ruoli pubblici che, anche improvvisamente, si è trovato a fronteggiare, sembra essersi contraddetto, ma per restare meglio se stesso e potersi spendere per il bene comune, con la singolare capacità di evitare ogni forma comunque camuffata di accomodante conformismo.
Per capire, basta richiamare alcuni eventi così come, negli anni precedenti, prepotentemente, sono balzati sui social.
Risultato il primo dei non eletti tra le fila di “Futuro e libertà“, Ppartito di Fini, nelle elezioni amministrative favaresi del maggio 2011, ecco che nel marzo 2015, dopo le dimissioni di due consiglieri di quel partito, entra a far parte del Consiglio Comunale,; ma nel frattempo era diventato il segretario cittadino del Partito democratico.
Accadde a Favara, dove proprio questo Carmelo Vitello, – ( da non confondere col suo omonimo, il cardiologo di lunga ed ininterrotta fede socialista) – in precedenza era stato anche già assessore nella Giunta Russello; ed adesso attendeva la surroga per un seggio in Consiglio Comunale: un seggio che era stato conquistato durante la sua militanza nel centro-destra, con i voti che i favaresi avevavno dato al Centro-destra.
“Si contraddì e contraddisse”. Alla stampa, senza giri di parole Carmelo Vitello ebbe chiaramente a dichiarare: “Sono sereno e mi confronterò con la segreteria provinciale del Pd. Ma le mie idee restano chiare fin dal primo momento: avevo capito che il percorso con Fli non mi apparteneva e così ho deciso di entrare a far parte del Pd”.
Adesso, nella sua responsabilità di Ministro regionale dell’Ordine Francescano secolare di Sicilia (OFS), si trova davanti alla necessità di una nuova cultura di solidarietà, per potere dare qualche risposta concreta ai problemi provocati dalla guerra Russo-Ucraina. E – come riferiscono le cronache – dice: … “Guardare rappresenta il primo passo per chi vuole prendersi cura degli altri… Francesco d’Assisi nel racconto del lupo di Gubbio (Fioretti XXI), mette in atto una vicinanza relazionale, il “lupo”.
Cioè, riuscendo ad abbattere le diversità – ci viene da capire che il diverso, sentito “come lupo” , può diventare “frate Lupo” e rendere visibile e concreto l’anelito di pace.
Diego Acquisto
28-3-2022
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