Dopo le dimissioni della sindaca Anna Alba,si richiede un sussulto forte di responsabilità per trovare una nuova leadership credibile.
A Favara gravissima la situazione socio-politica. Specie dopo le dimissioni della sindaca Anna Alba, per cui si richiede un sussulto nuovo di responsabilità per trovare e creare una nuova leadership credibile.
Credibile per voltare davvero pagina, suscitando fiducia e speranza con gli stimoli più opportuni, finalizzati ad interessare anzitutto tutta la complessa macchina burocratico-amministrativa di cui la municipalità dispone. E provare poi a riattivare il dialogo con tutte le forze sane del paese.
Deve insomma essere possibile anche a Favara trovare condivise soluzioni positive, efficaci per voltare davvero pagina, garantendo quanto meno l’efficienza – ( e perché no ?…… almeno gradualmente, anche l’eccellenza) – nei servizi essenziali con l’impegno di tutti, premiando e, se necessario, anche sanzionando chiunque, cittadini come pubblici dipendenti, quando si dovesse trattare di verificare che certi comportamenti, non solo costituiscono grave mancanza ai propri doveri, ma recano anche e soprattutto nocumento al bene comune.
Intanto, quella di Favara è una situazione davvero straordinariamente problematica e sotto molteplici aspetti gravissima anzitutto sotto l’aspetto igienico sanitario, per il prolungato sciopero degli oltre 60 operatori ecologici, che rivendicano gli arretrati del loro salario mensile, dopo aver prestato regolarmente il servizio. Gli unici – (come abbiamo avuto modo di dire in qualche altro nostro intervento) – ad avere ragione nel corso di questi mesi passati, tranne forse in quest’ultimissima fase quando data l’eccezionalità della situazione igienica che si è venuta a creare ed in conseguenza di tutto quello che è stato possibile legalmente fare da parte dell’Amministrazione, – cioé Sindaca Alba ed assessore Maggiore – forse avrebbero fatto meglio a rientrare in servizio e liberare dai rifiuti la città, su cui incombe un grevissimo pericolo per la salute di tutti, comprese le loro stesse famiglie.
Le dimissioni della Sindaca Anna Alba, appaiono subito essere frutto di una grande amarezza umanamente condivisibile, di fronte alla quale c’è solo da avere rispetto. Poi, – malgrado gli errori e le omissioni di questi anni, rispetto agli impegni per cui aveva ottenuto la fiducia) – queste dimissioni, se non ritirate, prevedono intanto una serie di passaggi che oltre a complicare la situazione già drammatica, provocheranno sicuramente altri disagi per tutti; specie forse per alcune categorie, anche di pubblici dipendenti che legittimamente aspiravano alla loro stabilizzazione.
Sarà difficile infatti che il Vice-Sindaco o il Commissario che sarà nominato sbroglino la matassa dell’approvazione dei bilanci, che pare siano gli atti propedeutici necessari, e per i quali invece, pare che fosse finalmente in dirittura d’arrivo la strada per porre fine al precariato
Con tutte le osservazioni che sono state fatte sull’operato della Sindaca in questi anni ed in questi ultimi giorni, tuttavia bisogna dire che le parole con cui ha annunciato la dimissioni, oltre che grande amarezza, rivelano una particolare sensibilità umana che colpisce e per cui è difficile restare indifferenti. Anche per la situazione di solitudine che ha denunciato e che sicuramente non può essere imputabile per intero solo a Lei stessa ed alla sua inesperienza politico-amministrativa.
Personalmente sono poi convinto che la macchina burocratico-ammnistrativa deve avere da sé una propria capacità di gestione autonoma, capace di funzionare anche in assenza del Sindaco. Ed in questo senso, proprio in questi mesi, alcuni cittadini favaresi mi riferivano che nei lunghi mesi in cui nel paese dove si trovano emigrati per lavoro, durante una lunghissima crisi di governo, in assenza dei Capi, le cose tuttavia funzionavano anche meglio di prima, compresi i servizi idrici e quelli della nettezza urbana.
Credo infine che merita poi tanta attenzione la lettera dell’assessore Maria Laura Maggiore, sicuramente una donna impegnata e coraggiosa, che mette il dito su una piaga sociale, tipica di certa diffusa e radicata mentalità; la cosiddetta – come la chiama efficacemente con una parola in parte di sua invenzione – ““spirtitudine” ……. cioé una fubesca perizia , “che non pochi a Favara fanno consistere nel non pagare le tasse, non pagare i servizi, non rispettare le regole, insomma, fregarsene del bene comune. Non solo, è ancor più “spirtitudine” protestare e pretendere non pagando e scroccando chi paga e mantiene in piedi il sistema.
Osservazioni indovinate, che faranno bene a considerare quanti si candidano a governare prossimamente la Città, per dare una svolta seria ed efficace a certi modi di agire e di pensare. Valorizzando – perché no ? – anche la possibilità di sanzioni adeguate, che da troppi anni sono state invece del tutto trascurate. Per cui stando alla carte, Favara risulterebbe oggi in Italia capofila esemplare di perfetta legalità.
Quando invece, la realtà è ben diversa, perché nel solo campo dei tributi, senza considerare altri aspetti, si ammette da parte di tutti, all’unanimità, che c’è un’elevatissima percentuale di illegale evasione.
Diego Acquisto
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