E’ tornata alla Casa del Padre Giuseppina Ruoppolo, donna di fede, nobile figura di madre e di educatrice
Mi giunge stanane inaspettata la notizia della scomparsa dalla scena di questo mondo della Signora Giuseppina Ruoppolo in Vecchio, che lascia nel dolore tre figli, tra cui il direttore di Agrigento-Oggi Domenico, il marito Pietro, altri stretti familiari e tanti, proprio tanti altri che l’hanno conosciuta e stimata per il suo forte e generoso impegno in viarie attività di carattere formativo in campo socio-ecclesiale.
Docente ed educatrice, Giuseppina Ruoppolo è venuta a contatto sin dagli anni della sua giovinezza con tanti giovani che in lei hanno trovato un’amica sincera, una consigliera saggia e prudente, nel travaglio di un’epoca particolarmente ricca di spunti positivi, ma non priva di allettanti suggestioni discutibili, che poi si sono appalesate realmente tali.
Ed il mio riferimento va particolarmente alla sua giovinezza, nel periodo immediatamente successivo al Concilio Vaticano II con il documento innovativo sul ruolo e la responsabilità dei laici, nella Chiesa e nella società.
Lei impegnata in prima linea nell’Azione Cattolica diocesana, unitamente al fratello Luigi che allora era stato chiamato a rivestire ufficialmente la carica di presidente del ramo giovanile, ha partecipato attivamente al rinnovamento della presenza e dell’impegno dei giovani, nella Chiesa agrigentina, soprattutto nel campo femminile ma non solo.
Sappiamo del travaglio lacerante della Chiesa Agrigentina ha vissuto in quegli anni, così come descritto con appassionata obiettività dall’allora assistente spirituale Damiano Zambito, nel Diario.
Diario pubblicato appena qualche anno fa’, dal titolo significativo “Quando non c’era Papa Francesco”.
Giuseppina Ruoppolo soprattutto in quel periodo, ma non solo, ha tanto pregato e sofferto, accelerando così, nel silenzio, assieme a tante altre persone di fede, che soffrivano pregando nel segreto, quel rinnovamento di carattere pastorale che era necessario e che via via si è sempre più affermato nella Chiesa con lo stesso Paolo VI, e poi con Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ed adesso con più plastica evidenza e palpabile dimostrazione con Papa Francesco.
Il mio ricordo di Giuseppina, poi Signora Vecchio-Ruoppolo, soprattutto va a quegli anni ’70 del secolo scorso, dopo di che non ho avuto più modo di esserne a contatto, pur venendo a conoscenza da parte di alcuni, del suo costante impegno n parrocchia, nelle diverse attività parrocchiali, prima con Padre Parisi, poi come catechista, responsabile dei Ministranti ecc. ecc… con Padre Calogero Lupo, ed in fine in questi ultimi anni, sino a quando le forze gliel’hanno consentito, con il giovane Don Rino Lauricella Ninotta.
Raccogliendo il cordoglio ed i sentimenti di tanti, nei riguardi della cara estinta, che ha iniziato la vita che non ha più termine mi viene di dire: “In Paradiso ti accompagnino gli angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri e ti conducano nella Santa Gerusalemme”.
Quella Gerusalemme celeste che è la patria che tutti ci attende.
Diego Acquisto
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