A Favara pubblica preghiera per il corona-virus
In tempo di corona-virus succede anche questo…a Favara–Qualche iniziativa privata di preghiera pubblica per le strade con megafono ad alto volume o dall’alto di una collina una solenne preghiera e benedizione eucaristica trasmessa in diretta streaming in tempo reale, audio e video !
E questo mentre le Chiese, per decreto del Governo finalizzato a limitare al massimo il contagio del corona-virus, non possono convocare gruppi di fedeli, specie se numerosi, per pregare.
E così la cronaca di queste ore si sta interessando a quanto successo a Favara ! un sacerdote, don Saverio Pititteri (nella foto), responsabile diocesano della pastorale sanitaria ed assistente spirituale della Comunità CnM, che dopo la celebrazione della Messa dall’alto della terrazza dell’ex- Seminario Minore, con alle spalle la monumentale statua di Gesù Redentore con le braccia spalancate, benedice con il SS. Sacramento la sottostante città di Favara, ma anche Agrigento, Naro, e comunque tutte le città dell’agrigentino.
E questa funzione religiosa del tardo pomeriggio, sempre a Favara, in prima battuta nelle ore precedenti, era stata preceduta dalla preghiera pubblica dell’arciprete don Giuseppe D’Oriente (nella foto) che tutto solo, con un amplificatore portatile, ha percorso le strade del centro storico pregando ad alta voce, per invocare anche lui la fine di questa emergenza e sicuramente soprattutto per dire a tutti – come ha voluto sottolineare qualche attento cronista – che la preghiera non va in quarantena. Anzi !
Ed è verissimo che la preghiera non va in quarantena, mentre ci sembra meno appropriato il commento di qualche altro pur bravo giornalista che ha preferito commentare scrivendo “Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto….se le Chiese sono chiuse, a Favara l’arciprete va dai parrocchiani”. Boh !, la nostra perplessità non solo nel fatto che altri considerano sbagliata questa variante, perché quella esatta sarebbe “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”. Ma soprattutto perché se la montagna sono i fedeli, bisogna riconoscere che ai fedeli viene impedito e proibito di andare; sarebbero invece felici di riunirsi in Chiesa, specie in questo periodo particolare che è la Quaresima.
Comunque sia, a parte la montagne e Maometto, non c’è chi non giudica lodevoli le due iniziative e lo spirito che ha animato questi due presbiteri di età e sensibilità diverse, entrambi in posti di servizio ecclesiale di particolare responsabilità, nei quali è sicuramente lontana l’idea di contestare anche solo indirettamente la decisione della CEI che ha accolto “in toto” il decreto del Governo.
Che, secondo alcuni, la CEI poteva almeno modularlo diversamente, avvalendosi del Concordato, che fa parte della Costituzione, in cui si dice che “ Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.”. E la Chiesa è sovrana, specialmente per quanto riguarda le funzioni religiose e la vita di preghiera all’interno degli edifici sacri.
Diego Acquisto
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