4 marzo – una data che da qualche tempo segna la vita degli italiani, oggi forse più di ieri
OGGI, ancora un 4 marzo indimenticabile in Italia —La data di oggi 4 marzo, resterà una data che non sarà facilmente dimenticata, forse ancora di più o almeno come quella di due anni fa: 4 marzo 2018.
Quella di oggi per una serie di decisioni prese durante la notte scorsa, dall’attuale Governo tripartito giallo-rosso, formato da Movimento 5-Stelle, PD e Iv; decisioni che segnano profondamente la vita degli italiani. Decisioni che ormai valgono per tutti e non più soltanto le regioni particolarmente colpite dall’epidemia di coronavirus che è la sciagura che si è abbattuta anche e soprattutto sull’Italia da qualche settimana.
Adesso, per i suggerimenti del Comitato scientifico, vengono sconsigliati contatti ravvicinati tra le persone, niente abbracci e baci e comunque saluti particolarmente affettuosi, pressante il consiglio agli anziani a rimanere casa, annullati i raduni affollati.
E per questo, riguardo a quest’ultimi si stabilisce che per 30 giorni le manifestazioni sportive avverranno a porte chiuse, senza diretta partecipazione di pubblico, a cui si è aggiunta – (apprendiamo proprio adesso) – la chiusura delle scuole in tutta Italia sino al 15 c.m.
Insomma tutta una serie di comandi- suggerimenti destinati ad incidere non poco sulla vita concreta degli italiani, anche per gli “starnuti o i colpi di tosse”, (sic !) da disciplinare utilizzando -si dice- “un fazzoletto di carta da buttare immediatamente in un contenitore chiuso o, in mancanza , “nella piega del gomito”.
Mi pare che ce ne sia abbastanza per segnare negativamente in “rosso” questa data nel calendario, senza parlare delle conseguenze economiche il cui disastro sicuro, non è al momento quantificabile. Viene ancora da dire: “Povera Italia…e poveri cittadini italiani!”.
E la data di oggi, 4 marzo, a non pochi richiama quella di due anni fa, il 4 marzo di due anni fa, giorno in cui si sono tenute in Italia le ultime elezioni politiche che hanno generato l’attuale Parlamento. 4 marzo 2018, giorno festivo in cui la sovranità popolare, nel segreto dell’urna, si è dovuta esprimere, votando con la legge cosiddetta “Rosatellum”, approvata in Parlamento da alcune forze politiche proprio sul finire della legislatura nel novembre 2017.
Ed è subito da aggiungere che nella precedente legislatura, durata tutto il quinquennio 2013-2018, dal febbraio 2013, la composizione dei due rami del Parlamento, cioè Camera e Senato, era avvenuta con la legge Calderoli n. 270 del 21-12-2005, che era da tempo denominata “Porcellum”, dichiarata incostituzionale dalla suprema Corte nel gennaio 2014.
Insomma un Parlamento composto con i criteri di una legge incostituzionale, ha approvato poi una nuova legge elettorale, detta “Rosatellum” dal nome del relatore Ettore Rosato del PD, su cui non pochi avanzano riserve di costituzionalità, ufficialmente depositate e presentate da alcune forze politiche, che la suprema Corte, con i suoi tempi, dovrà pure esaminare.
Insomma dal “Porcellum” si è passati al “Rosatellum” lasciando, scontenti e sconcertati non pochi italiani.
Legge elettorale, la Rosatellum approvata alla scadenza della legislatura nel novembre 2017, forse appositamente pensata – a giudizio di non pochi – ancora per limitare la sovranità popolare, che pure è o dovrebbe essere il fondamento della democrazia.
E dal Rosatellum è venuta fuori l’attuale composizione del Parlamento, in cui in prima istanza si è riusciti a formare una maggioranza tra Movimento 5-Stelle al 33% e Lega al 17%, governo cosiddetto giallo-verde, durato in carica sino al 9 agosto 2019.
Al quale in breve, per e tra le vicende che conosciamo bene , dopo appena due settimane è subentrato l’attuale Governo cosiddetto giallo-rosso, questo in carica, sostenuto dalla maggioranza che abbiamo detto, e con tutti i problemi da affrontare, al proprio interno e all’esterno, compresa la delicatissima situazione del disastro socio-economico del “coronavirus”.
Diego Acquisto
04-03-2020
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