Favara ha ricordato l’on. Filippo Lentini a 10 anni dalla sua scomparsa
Commemorazione decimo anniversario della scomparsa di Filippo Lentini— Sala-Teatro S. Francesco – sabato 14-12-2019 ore 9,30.—Intervento di don Diego Acquisto
Un deferente e cordiale saluto a tutti….ed anzitutto sento di dirvi che ho accolto subito e ben volentieri, a suo tempo, l’invito dell’amico Biagio a far parte di questo Comitato per ricordare l’on. Filippo Lentini, per rendere omaggio alla sua memoria … e consentitemi di iniziare con un pensiero che non è mio…ed è anzi di una persona che a suo tempo ha lasciato tanto da dire…..perché ritengo che alla fine, a conclusione di quel poco che io dirò e – come sono sicuro – di quello che meglio e con più completezza e dovizia di particolari, quelli che interverranno dopo di me sicuramente diranno per ricordare l’on. Lentini, la sua personalità ed il suo impegno di vita, ….. alla fine questo pensiero potrà essere utile a tutti, nel prosieguo della nostra vita, ciascuno di noi nel posto di responsabilità in cui opera e può operare…..
“Penso che sia necessario educare al valore della sconfitta…alla sua gestione…all’umanità che ne scaturisce…..a costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, ove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati….. Penso che sia necessario educare a non divenire uno sgominatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo……
All’antropologia del vincente a qualunque costo, anche a passare sul corpo degli altri, preferisco di gran lunga chi perde. E’ un esercizio che mi riesce bene … e mi riconcilia con il mio sacro poco”. (Pier Paolo Pasolini)
In questo pensiero di Pasolini…. – a mio giudizio – ritengo che ci sia una grande consonanza con il messaggio evangelico che – come sappiamo bene – invita a saper “perdere” la propria vita, proprio nel senso che dice Pasolini, ….il che nella visione cristiana ….. significa – come dice Qualcuno – (con la lettera maiuscola) – significa guadagnarla su un piano molto più alto………. E questo vale per tutti……e sempre !
Io, che ho incominciato in qualche modo a conoscere l’on. Lentini a partire dal maggio 1969, e quindi con qualche incontro per motivi particolari, all’inizio degli anni ’70, quando – quando mi pare che si avviava a conclusione la sua lunga e continua, ininterrotta esperienza di oltre tre lustri a partire dalla metà degli anni ’50, all’età di 30 anni, come Sindaco di questa città, (un’esperienza politica iniziata da giovanissimo dopo l‘assassinio del sindaco socialista Guarino il 16 maggio 1946…. Filippo Lentini aveva 21 anni…… e mi pare che il suo ultimo intervento pubblico sia stato in occasione della Commemorazione di Gaetano Guarino il 16 maggio 2009, 63° anniversario del suo assassinio……Filippinu è comu Guarinu) ….
Qualche incontro, perché a quella data, maggio 1969 ho iniziato il mio servizio di Parroco nella Parrocchia S. Vito….qualche incontro con l’on. Lentini, nella mia qualità di Parroco e come docente, dato che, anche lui docente, (eravamo nella stessa scuola) – anche se esentato spesso, per tanti mesi, legalmente esentato dal servizio per motivi politici ed amministrativi di varia natura….
Adesso voglio ricordarlo con la testimonianza scritta che l’on. Filippo Lentini mi ha consegnato proprio, dieci anni fa, quando alcuni mesi prima della sua scomparsa , il 5 maggio 2009, come Parrocchia e come città abbiamo voluto si ricordare il 40mo della tragica scomparsa di P. Seggio…..…. l’on Lentini avrebbe concluso la sua vita sulla terra proprio alcuni mesi dopo….il 1° novembre 2009….
Nella testimonianza che ha reso nel 40mo della tragica morte di P. Seggio, con la lettura che fa del territorio e della situazione socio-politica favarese di allora, – a mio giudizio – c’è la personalità di Filippo Lentini…il suo acume politico e critico nel sapere cogliere la realtà…il suo spirito d’osservazione, di rielaborazione positiva del tessuto sociale favarese. Nella sua testimonianza su P. Seggio, del 5 maggio 2009, nel 40° anniversario della sua tragica scomparsa, nella commemorazione al Castello Chiaramontano, ha detto e scritto : “Conosco assai bene l’articolazione sociale e politica del territorio parrocchiale di S. Vito ove P. Seggio ha esercitato il suo magistero di Sacerdote e di Parroco.
Un territorio allora assai vasto – (ed il territorio è rimasto quello, ma gli abitanti, essendo centro storico sono più che dimezzati) – che annoverava espressioni di una borghesia formata da agrari e professionisti, ma anche da artigiani, pastori, contadini e zolfatai, tutti legati, in quel periodo, ai fatti politici del momento, caratterizzati da un intenso lavorio elettorale (elezioni amministrative del ’66 e regionali del ’67) e da profondi contrasti tra partiti politici e tra dirigenti di uno stesso Partito.
Partiti dominanti a Favara in quel periodo erano il Partito Socialista, che esprimeva un deputato regionale (proprio l’on.Lentini) e la D.C. che aveva dirigenti preparati ed impegnati, anche se in contrasto tra di loro. Padre Seggio, però, andò oltre i confini della sua Parrocchia, instaurando un rapporto privilegiato con giovani laureati e studenti emergenti e con quanti davano la sensazione di volere il bene della Città, nell’ideazione di un futuro diverso e migliore per le giovani generazioni, ma pretendendo una loro partecipazione attiva, senza fughe ed abbandoni”. (il prof. Biagio Lentini è uno di questi giovani).
Tra le tante testimonianze, questa dell’on. Filippo Lentini su P. Seggio,… da me e non solo, è stata giudicata tra le più incisive, così come sempre è stato l’uomo nel corso dei suoi 84 anni di vita, sempre tenacemente inserito in questo nostro tessuto sociale favarese, per il quale ha speso tante sue energie.
Alle sue esequie, celebrate 10 anni fa, nella Cappella del nostro Cimitero di Piana Traversa, la mia presenza al funerale religioso, oltre alla preghiera di suffragio, ha voluto visivamente esprimere anche la gratitudine mia personale e quella della gente del quartiere della Parrocchia S. Vito, che tante volte ed in diverse occasioni mi aveva parlato sempre bene dell’on. Lentini e di quello che aveva cercato di fare per risollevare Favara, dopo l’assassinio del sindaco Guarino e dopo le tristissima situazione anche viaria in cui Favara si trovava dopo la guerra.
Uomo capace ed autorevole, di grande umanità, soprattutto nel sapere intessere relazioni di dialogo e di confronto, l’on. Filippo Lentini era animato da nobili ideali di giustizia, con particolare attenzione verso le fasce sociali più deboli. Anche nei momenti di più aspro confronto politico, – (anche quando i suoi avversari politici, a commento di certi suoi accalorati interventi in Consiglio comunale, gli ricordavano con ironia ed umorismo, il suo passato trascorso in una Comunità francescana, parlando di tono “monacale” (alludendo al periodo trascorso tra i frati francescani) – Lui restava imperturbabile, e nel rispondere manteneva uno stile di signorilità, ….. uno stile che comunque lo portava a distinguere sempre bene l’ideologia e l’appartenenza politica dal rapporto amicale, nel rispetto dei ruoli di ciascuno.
Favara credo che deve tanto a lui, pur inquadrando il tutto in periodi o momenti di fragilità che sono comuni a tutti, e da cui magari Lui (meglio di altri !), – dobbiamo riconoscere – sapeva capire ed avere la forza di riprendersi ed mantenere diritta la barra della coerenza, dell’equilibrio e quindi proseguire nel servizio.
Con estrema chiarezza, questo ricordo come altri ricordi di persone che meritano e che quindi è doveroso celebrare, perché siano di esempio a tutti … per non stancarsi mai di lavorare per il bene comune, …questi ricordi non vogliono avere il fine di santificare una persona, – (intanto perché non spetta a noi….e sappiamo con quanta precauzione procede la Chiesa) – una battuta – ma certamente servono …. Serve questa commemorazione….serve e deve servire tanto, anche e soprattutto per questa nostra Favara, in questo particolarissimo momento che sta vivendo
Chi vi parla ha avuto l’on. Lentini ospite ai microfoni di Radio RF 101, durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative del maggio 2002,…… Sappiamo come è andata….e comunque il suo desiderio di potersi spendere ancora per Favara….. Io ricordo che in quella conversazione radiofonica, – vorrei dire, come sempre – ha dato prova di grande equilibrio e di saggezza politica, rivelando ancora una perfetta conoscenza della dinamica politica e della sue molteplici implicazioni sociali….con il suo modo di essere e di parlare pacato, sempre molto umano e partecipativo; insomma un vero politico di razza… di cui oggi si avverte tanto di averne bisogno.
Diego Acquisto
14-12-2019
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