“Perché il populismo fa male al popolo”, “le deviazioni della democrazia e l’antidoto il “popolarismo”.
Il recente messaggio di Padre Sorge interpella anche la nostra realtà agrigentina
Nella confusione che caratterizza l’attuale scenario socio-politico nazionale ed agrigentino, fa discutere anche in terra agrigentina il recente messaggio di Padre Bartolomeo Sorge contro quel populismo che fa male al popolo.
P. Bartolomeo Sorge, gesuita, teologo e politologo italiano, esperto di dottrina sociale della Chiesa, che negli anni ottanta è stato protagonista nel promuovere nei cattolici una nuova identità culturale e un nuovo ruolo politico, con l’obiettivo di una “rifondazione” della Democrazia Cristiana. Che si è sempre battuto contro ogni forma d’integrismo dei movimenti cattolici, e che insieme al compianto confratello gesuita padre Ennio Pintacuda di felice memoria, con il movimento Città per l’Uomo, sostenne la cosiddetta Primavera di Palermo di Leoluca Orlando, che nel 1991 fondò il suo movimento La Rete.
Padre SORGE che nei giorni scorsi ha alzato la voce contro quella forma di populismo che – come è storicamente provato – danneggia il popolo.
Questo il messaggio del suo volume fresco di stampa “Perché il populismo fa male al popolo”, “le deviazioni della democrazia e l’antidoto il “popolarismo”.
Padre Sorge accennando all’antidoto del popolarismo di marca sturziana, condanna l’equivoco di fondo del populismo che ritiene che la maggioranza parlamentare si identifica con il popolo tutto intero, legittimando così il comportamento trasgressivo dei leader eletti, che ne approfittano per conquistare spazi di potere sempre più ampi. E quindi che subito occorre una chiara e forte presa di posizione, con determinazione e coraggio, per stroncare sul nascere tutta una serie di sintomi più o meno espliciti di un incipiente “cancro della nostra democrazia”.
Da questa ottica e valutazione della situazione attuale, ecco il messaggio chiaro di un grande protagonista e testimone della storia politica italiana dal dopoguerra ai nostri giorni, che con grande lucidità lancia un SOS sulle derive istituzionali in atto non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa e nell’intero Mondo Occidentale, e forse anche U.S.A. inclusi.
P. Sorge non manca poi di denunciare il moo con cui in Italia l’attuale politica troppo spesso affronta, con grande superficialità, problemi complessi come l’immigrazione, la povertà e la disoccupazione.
E specie quest’ultima osservazione sulla superficialità, riguardante soprattutto la povertà e la disoccupazione, cade a fagiolo in una situazione problematica in cui si dibattono non pochi Comuni agrigentini, a partire dallo stesso capoluogo, dove è in corso, già da ora, una confusa battaglia per le elezioni amministrative della prossima primavera, o in Comuni come, per esempio, Castelermini, Porto Empedocle e Favara.
Specie Favara, dove archiviata la mozione di sfiducia nel modo a tutti noto, si avverte forte l’esigenza e si vorrebbe, finalmente, davvero voltare pagina, archiviando quel modo di amministrare di questi tre anni; un modo che non ha prodotto risultati, e che anzi, a giudizio di molti, i problemi li ha aggravati e si è perciò dimostrato fallimentare.
Perché come scrive una mente lucida come Mimmo Bruccoleri, favarese doc, che comunque non è solo, … “Lo stato in cui versa la città di Favara dopo la cura amministrativa a guida 5 stelle da loro stessi descritta, fa immaginare che occorrerebbe un piano Marshall per poter ripartire. Interventi straordinari e dolorosi adempimenti per via della loro impopolarità per far fronte a una vera e propria “ricostruzione” che nulla ha di ordinario se non il disordinato e disorganico modo di procedere in una fase eccezionale quale quella che registriamo nella nostra comunità”.
Una situazione a cui ha fatto riferimento la stessa Sindaca Anna Alba, quando la sera del 16 ottobre scorso, superato l’ostacolo “mozione di sfiducia”, ha parlato della necessità di un “nuovo scenario politico”…. “per una buona azione amministrativa” nei diciotto mesi che restano della legislatura. Come dire che bisogna voltare radicalmente pagina. Ed a gidizio pressoche unanime bisognerebbe farlo subito, pur con i dovuti accorgimenti.
E siccome Favara deve essere salvata dai favaresi, occorre presto individuare e valorizzare le disponibilità e le indicazioni che anche sui social vanno emergendo, senza perdere tempo, … superando pessimismo e rassegnazione… recuperando spirito di confronto, apertura al popolo e trasparenza, soprattutto sui punti programmatici che palesemente nei tre anni sono stati disattesi .
E, per esempio, agire subito per la metanizzazione, i cui lavori per oltre venti milioni di euro, oltre al beneficio del metano, darebbero una grossa boccata d’ossigeno all’economia locale, come la stessa Sindaca, a più riprese negli ultimi tempi, ha giustamente voluto sottolineare.
Occorre agire, fare presto e bene, anche con tutti gli accorgimenti per tutelare la massima trasparenza e la legalità, specie dopo quello che ha scritto il penta stellato eurodeputato Dino Giarrusso.
Diego Acquisto
21-X-2019
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