Gioie e dolori in terra agrigentina…. ed a Favara festa grande per MADRE MARGHERITA che compie 100 anni
Una terra segnata da intense gioie spirituali e da atroci sofferenze quella agrigentina, dove ancora plasticamente rimbalza a Lampedusa il dramma epocale di oggi, con l’ultimo spaventoso naufragio di disperati. Proprio sempre così ! Tragedie fisiche e gioie spirituali, a cui però la nostra terra è in qualche modo da tempo quasi abituata, anche se non con la grave drammaticità degli ultimi tempi.
Ed ancora in questo momento da parte di tutti si guarda angosciati a Lampedusa ed a darne testimonianza, toccando con mano ancora la spaventosa situazione, è lo stesso nostro Pastore Card. don Franco Montenegro che lo vive con la sua particolarissima e raffinata sensibilità.
Il Quale, dopo il momento di grande, intensa gioia spirituale in una Cattedrale gremita da oltre duemila fedeli per l’Ordinazione Presbiterale di cinque giovani, durante la quale comunque la tragedia l’aveva anche ricordata, subito dopo è volato a Lampedusa per accogliere, pregare e benedire le numerose anonime salme recuperate, segnate solo da un numero, mentre continua ancora in mare la ricerca di altri possibili cadaveri.
Particolarmente significative le parole semplici e profonde di don Franco ““Non sono morti per caso. Il Crocifisso si identifica con questi morti a mare. Quando Gesù è morto sulla croce non ha detto ‘grazie’ al Padre ma ha chiesto ‘perché?’. Anche questi nostri fratelli hanno chiesto perché”.
E quest’ultimo “perché” interroga la coscienza del mondo, di tutti noi anche in questa terra agrigentina segnata da sempre da tante sofferenze, e non solo da morti tragiche e violente, ma anche dallo stillicidio di tanti, troppi suoi figli costretti a lasciare questa loro terra in cerca di lavoro al Nord Italia, all’estero o addirittura, negli ultimi tempi con imprevista frequenza, anche fuori dall’Europa.
Ed in questo scenario, mentre i mass media parlano di questi contraddittori momenti e sentimenti che segnano la terra agrigentina, l’attenzione si volge a Favara, alla grande statua del Cristo Redentore con le braccia spalancate in gesto di accoglienza, che domina la Collina Belvedere, dove sorge il grande edificio del Seminario Vescovile Minore.
Seminario Minore che da oltre trent’anni, terminato quel servizio, è stato preso in carico dalla Comunità Cristiani nel Mondo, la cui fondatrice, MADRE MARGHERITA RIOLO (nella foto), che proprio domani 10 ottobre, compie felicemente 100 anni.
Fervono intanto i preparativi ed una Santa Messa solenne sarà concelebrata nel pomeriggio alle ore 18, per ringraziare il Signore del dono di una donna forte e di tenacia non comune.
Sicura la presenza dell’arcivescovo emerito S.E. Mons. Carmelo Ferraro (nella foto), mentre per ovvi motivi appare incerta quella del Cardinale don Franco.
Madre Margherita, come da tempo viene abitualmente chiamata, dotata di particolari carismi, oltre ad essere la fondatrice della “Comunità Cristiani nel Mondo” e delle “Discepole del Redentore“, durante questi anni ha avviato alcune benemerite attività di carattere sociale nei locali di Favara, mentre la Comunità oltre che a Roma, da un bel po’ di anni opera ad IPOGOLO in Tanzania, dove sta sorgendo una fiorente Comunità con tante novizie e postulanti del luogo, in questo paese dell’Africa orientale, dove, per interessamento di don Saverio Pititteri (nella foto) , sono pure in corso anche lavori per nuovi locali, al fine di potere meglio soddisfare il desiderio di evangelizzazione di tante famiglie e tanti ragazzi di questa terra di missione.
Per tutto….per l’Ordinazione dei 5 nuovi Presbiteri, per l’impegno missionario della Comunità Cristiani nel Mondo, per la fausta ricorrenza dei cento anni di Madre Margherita, mentre si prega e si soffre per l’ennesima tragedia di Lampedusa, l’arcidiocesi agrigentina e Favara in particolare, accogliendo il drammatico “Perché” del Crocifisso, davvero sentono comunque il bisogno di dire un grande, proprio grande “DEO GRATIAS et MARIAE” !
Diego Acquisto
09-X-2019
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