Quando la questione sociale viene dimenticata a vantaggio dei diritti individuali
Allarme povertà nel mondo ed in Italia……. Dopo anni di politica liberista e neo liberista, di tutti i Governi dell’ultimo decennio, allarme che cade in Italia, mentre continuano ed anzi infuriano le polemiche contro il reddito di cittadinanza da parte di tutti i Partiti, che mettono sotto accusa il Governo giallo-verde, formato da 5-Stelle e Lega, prevedendo altri disastri, senza rimediare a quelli da tempo già in atto, con prove inoppugnabili, come lo spopolamento di tanti nostri Comuni.
Un allarme-povertà che viene adesso da una delle più autorevoli ong, la britannica Oxfam, che – come scrive quello che la stampa laica definisce impropriamente come “il quotidiano dei Vescovi”, cioè Avvenire – “squarcia il velo su quello che tutti sanno ma che spesso si tace: le fratture nella distribuzione del reddito fra ricchi e poveri”.
Un allarme ch dovrebbe, quanto meno, consigliare subito a tutti di abbassare i toni e riconoscere che l’impostazione precedente ha provocato e continua a provocare nel mondo ed anche in Italia, conseguenze nefaste. E quindi il dovere di tentare altro tipo di politica economica.
Oxfam – alla vigilia dell’incontro di Davos, in Svizzera, dove ogni anno si riuniscono i maggiori responsabili della finanza mondiale – denuncia, cifre alla mano che nel 2018 la frattura tra ricchi e poveri si è ulteriormente allargata, a vantaggio dei primi.
Una frattura nella distribuzione della ricchezza, favorendo addirittura i super-ricchi il cui benessere lo scorso anno è aumentato del 12%, mentre 3,8 miliardi di persone, cioè la metà più povera dell’umanità, hanno visto decrescere quello che avevano dell’11%.
Per quanto riguarda specificamente l’Italia, i numeri provano che nella prima metà del 2018, cioè nei mesi gennaio-giugno, i contrasti si sono aggravati: il 20% più ricco degli italiani detiene (a metà 2018) il 72% della ricchezza nazionale, contro il 66% di un anno prima, mentre il 60% più povero deve accontentarsi appena del 12,4%, ancora meno del 14,8% di 12 mesi prima.
Bastano solo questi dati per invitare in Italia tutti, nessuno escluso, cioè maggioranza parlamentare ed opposizione, ad una seria riflessione e trovare possibilmente assieme, un tentativo di soluzione per avviare, senza perdere altro tempo in polemiche sterili, una tendenza diversa.
Pensando che davvero, anche nel decennio precedente con i Governi presieduti da Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, il sistema di tassazione è stato troppo poco progressivo verso la ricchezza. E ciò ha di fatto, al di là delle parole, ostacolato la riduzione della povertà, che infatti non solo non è diminuita, ma è anzi aumentata, quasi del triplo.
Diego Acquisto
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