Maria Ss. Assunta in cielo….cura la miopia ed insegna a guardare e progettare il futuro
La grande festa di oggi non solo di ferragosto ma soprattutto di Maria Ss. Assunta in cielo, ci invita guardare in alto , a vivere con senso di responsabilità e di impegno i problemi di questo mondo. E contemporaneamente a sapere guardare al futuro, anche quello più immediato per costruire una nuova umanità e, con gli occhi della fede ancora più in là verso i beni eterni, dove ci attende un destino di gloria che Dio ha riservato anche a noi, anticipandolo nel singolare privilegio concesso ad una creatura umana, come noi debole e fragile, Maria Ss. glorificata subito dopo la morte non solo nell’anima ma anche nel corpo.
La grande festa di oggi dobbiamo interpretarla e viverla esorcizzando ogni forma di miopia, spirituale e (perché no? ) anche politica.
Essere miopi significa vedere solo le cose vicine e stentare molto o non vedere proprio quelle lontane. Se miopi vediamo quindi solo le cose che ci interessano o ci minacciano da vicino, ma non andiamoal di là, non vediamo l’orizzonte sconfinato della storia.
E non andare al di là, significa concretamente non sapere capire che cosa ci potrà accadere domani, anche proprio domani, rimanendo così sopraffatti dall’ansia e dall’incertezza, dal dubbio e dalla paura.
In questi sentimenti che forse oggi sono abbastanza diffusi, è facile imbattersi sui social in tanta miopia spirituale e politica. Ed ecco alcuni esempi !
Quanta miopia…..per esempio in un un Ministro che annuncia “una buona notizia” che cioè i migranti raccolti dall’Aquarius non verranno n Italia…… Viene da pensare che almeno, se mai,la buona notizia può solo essere che l’Europa, finalmente, pare che voglia praticare con scelte concrete e non solo declamate come per troppo tempo, la cultura della solidarietà nell’accoglienza di chi ha bisogno.
Si supera la miopia, leggendo ch c’è chi rinuncia a fare feste, anche se la festa di oggi coincide col proprio onomastico, perché di fronte alla tragedia del crollo del viadotto Morandi di Genova dice: “per me oggi non è giorno degli auguri ma delle preghiere “.
Ed inoltre, tanti che esprimono pensieri nobili, come per esempio l’invito alla preghiera per le vittime innocenti, sentimenti di vicinanza ed affetto per i loro familiari ed amici con la speranza che l’Italia possa uscire dal degrado in cui inesorabilmente sembra essere precipitata!
Una battuta quest’ultima che sembra politicamente contro corrente, nel senso che sembra esprimere un dissenso verso tante altre voci; cioé esprime un certa i fiducia nel nuovo Governo, in carica da appena due mesi; un Governo che si vuole qualificare come “Governo del cambiamento”…..
Per il passato, addirittura , non manca chi dà un giudizio assolutamente negativo, senza attenuanti di alcun genere arrivando a scrivere che “l’Italia è finita” e quindi il “dovere” di …. “togliere a tutti i politici da quando è Repubblica persino le mutande e costruire un’Italia nuova e degna del suo popolo”.
Si tratta solo di alcuni esempi colti dal vivo dal network più popolare che comunque li si voglia interpretare manifestano una certa miopia, anche politica, che la solennità di oggi invita a fugare.
Perché da più parti si fa notare che il voto del 4 marzo u.s. ha certificato il tramonto dei cosiddetti “partiti plurali”. Nello specifico, la fine dell’intuizione originaria del Partito democratico e, per motivi opposti ma speculari, l’esaurirsi dell’esperienza di Forza Italia. Al contempo, sono tornate in campo le identità politiche e culturali. Dalla destra sovranista e/o post ideologica al populismo istituzionalizzato del Movimento 5-Stelle, alla sinistra tradizionale in atto rappresentata da LeU.
Si immagina o si preferisce immaginare una geografia politica che non contempla, per paradosso, la presenza della tradizione del cattolicesimo politico-democratico che fa riferimento alla DSC. Cioè di un filone culturale che sempre in tutti i momenti cruciali della storia democratica dell’Italia Repubblicana ha svolto un ruolo decisivo per la tutela della dignità delle classi socili più povere e della stessa esistenza e qualità della democrazia.
Chissà adesso ! specie se le cose non dovessero andare come tanti italiani hanno desiderato, non pochi se lo auspicano.
Diego Acquisto