Anche don Marco Damanti citato dai Sindaci dell’ATI idrica di Agrigento contro le inadempienze ed i disservizi di Girgenti-Acque
DAL PARROCO della Parrocchia dei Ss.PIETRO e PAOLO di Favara una denuncia forte e coraggiosa……..Con la forza della Pasqua l’auspicio della vittoria sulla grande vergogna collegata al problema dell’acqua
A denunciare, alzare la voce ed i toni, sollevare il problema senza peli sulla lingua e riguardo per nessuno, da Favara, Don Marco Damanti, originario di Licata, ma come parroco proveniente da Menfi, dove ha prestato il suo servizio pastorale per nove anni, stimato e benvoluto, soprattutto dai giovani e dalle classi sociali più disagiate.
Don Marco non si stanca di ripetere “Vergogna, Vergogna, Vergogna…”
Presbitero da circa tre lustri Don Marco è stato trasferito recentemente a Favara dall’arcivescovo-cardinale don Franco Montenegro, che lo ha nominato nella Parrocchia dei Ss Pietro e Paolo, che abbraccia alcuni dei quartieri più popolosi della città, con alcune sacche di degrado e soprattutto di povertà.
E proprio il tema povertà lo ha portato nei giorni scorsi a confrontarsi con la vergogna del problema dell’acqua negata ai più poveri dei poveri, che pure tengono alla loro dignità ed ha preso atto che si vergognano a parlarne.
Ed a questo punto, accertati i fatti, la denuncia senza peli sulla lingua così come nello stile di questa Chiesa di Favara, che pure in passato per questo come per altri problemi ha alzato la voce, creando magari, purtroppo solo momentaneamente, fastidio e malumore, che tuttavia al di là di qualche piccolo provvedimento-tampone, nulla hanno prodotto a livello strutturale.
Don Marco, viene dall’esperienza di Menfi dove – dice – l’acqua non manca mai e per giunta ad un prezzo assolutamente inferiore a quello di Favara; dove invece l’acqua manca per tanti, tantissimi giorni e per tante ore. A gestire il bene del preziosissimo liquido, indispensabile alla vita, a Menfi è il Comune, che a suo tempo si è rifiutato di consegnare le chiavi a Girgenti-acque.
Ecco allora cosa dice testualmente Don Marco, che non si spiega come tutte le autorità costituite da quelle politiche a quelle di governo, a quelle della stessa Magistratura, stanno a guardare ignorando la situazione di disagio, mentre viene sistematicamente tolta persino la dignità alle persone, negando il lavoro, il progresso ed il rispetto minimo e fondamentale.
“Si vergognano i poveri – dice don Marco; tante famiglie ( e in una strada ne ho contato cinque) hanno la presa d’acqua tagliata e si vergognano a dirlo che non hanno potuto pagare per mancanza di soldi….”.
Mentre a vergognarsi dovrebbero essere le Autorità, da quelle locali a quelle provinciali sino allo stesso Presidente della Regione Crocetta, Magistratura compresa che non interviene….autorità tutte che alzano ed alzano i costi, senza curarsi minimamente dei cittadini le cui entrate invece diminuiscono e continuano a diminuire.
“ Come si fa – si chiede don Marco – a non volere notare tutto questo ?”. E dietro la presa di posizione di don Marco che ha alzato la voce, non può non esserci la Chiesa di Favara ed agrigentina, che, pur con i suoi limiti e fragilità, vuole annunciare un Vangelo incarnato nella storia degli uomini, ai quali offrire segni possibili e concreti di risurrezione.
Un messaggio proprio di questo tempo liturgico che dovrebbe scuotere le coscienze dei cristiani, ai quali anche se fragili ed incoerenti incombe il dovere di annunciare a chi anela ed attende giustizia sul piano umano e sociale, la vittoria di Dio sul male e sulla morte.
12-04-2017—Diego Acquisto
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Acqua e fogne nell’Agrigentino: sindaci Ati diffidano Girgenti Acque, ecco perché—Apr 19, 2017 I sindaci dell’Ati idrica di Agrigento “diffidano il Gestore del servizio idrico integrato Girgenti Acque SpA a rimuovere tutte le criticità che impediscono ai cittadini la possibilità di fruire di un servizio essenziale e di ripristinare quindi il servizio di erogazione dell’acqua potabile e di scarico fognario a quei soggetti ed ai nuclei familiari ai quali è stato illegittimamente sospeso, nonché a riconoscere un quantitativo di consumo non inferiore a 50 litri giornalieri per persona”. E’ quanto si legge nel documento approvato oggi dall’assemblea dell’Ati idrico di Agrigento su proposta del sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo. Ecco il documento integrale.
DOCUMENTO DEI SINDACI DEI COMUNI DEL TERRITORIO DELL’ATI DI AGRIGENTO
I sottoscritti Sindaci dei Comuni ricompresi nell’ambito territoriale dell’ATI, premesso che: continuano ad essere rilevate diverse e molteplici inadempienze del Gestore del servizio idrico integrato Girgenti Acque SpA al punto che nello scorso mese di gennaio l’ASP di Agrigento, a seguito della verifica dell’inquinamento dell’acqua potabile distribuita nel sistema di rete del Comune di Montevago ha invitato il Sindaco del Comune ad avvertire la popolazione per non utilizzare l’acqua potabile stessa ed al contempo avvertiva il Gestore Idrico a normalizzare la criticità, ma a seguito di tale comunicazione il Sindaco di Montevago con propria ordinanza n. 1/2017 è stato costretto a vietare l’utilizzo dell’acqua potabile in tutto il territorio comunale;
– anche i Parroci si sono mobilitati, come ad esempio Don Marco Damanti della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Favara, per denunciare come le condizioni di povertà di larghi strati della popolazione di tanti Comuni impediscono di fatto la possibilità del pagamento delle bollette, determinando così l’interruzione del servizio di erogazione idrica da parte del Gestore Girgenti Acque, aggravando una condizione di disagio sociale già grave;
– le criticità e le sofferenze di questi cittadini esclusi, non soltanto quelli del Comune di Favara ma anche degli altri 27 Comuni del Consorzio Comunale di Agrigento che hanno proceduto alla consegna delle reti e degli impianti, saranno acuite dal fatto che nei prossimi mesi estivi aumenterà il fabbisogno idrico che dovrebbe garantire non solo i consumi delle famiglie ma anche e soprattutto le condizioni igienico-sanitarie personali, familiari e del territorio;
– le inefficienze della gestione da parte di Girgenti Acque sono connesse anche ad una fatturazione abnorme rispetto agli effettivi consumi ed ai distacchi di utenze che aumentano le condizioni di disagio e di invivibilità per quelle famiglie che sono impossibilitate a provvedere al pagamento delle bollette idriche;
– l’acqua, ed il relativo servizio di distribuzione, devono essere privi di rilevanza economica e conseguentemente di profitto, in considerazione della loro funzione di beni ed attività primarie per la vita delle persone e che deve essere fissato un consumo non inferiore a 50 litri giornalieri per persona;
– nonostante il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 ottobre 2016 abbia stabilito una tariffa sociale per il servizio idrico integrato che tenesse conto delle condizioni di disagio sociale diffuso il Gestore idrico ha proceduto a distacchi di fornitura provocando enormi condizioni problemi a tanti cittadini che si sono visti privare di un bene della vita fondamentale per i bisogni propri e delle famiglie;
– che la dignità delle famiglie che subiscono i distacchi di utenza e quindi la privazione di un bene primario della vita quale è l’acqua potabile porta le stesse a vivere questa condizione stessa come un disagio ed una vergogna rispetto alla propria povertà, mentre le istituzioni, politiche, amministrative, imprenditoriali, giudiziarie, che dovrebbero attivarsi per eliminare queste condizioni sono inadempienti e di tale inerzia dovrebbero invece vergognarsi;
– che in ogni caso deve essere impedito con ogni mezzo sia il distacco delle utenze idriche per i soggetti e le famiglie impossibilitati ai pagamenti sia il distacco delle utenze di allaccio al sistema fognario, condizione quest’ultima che provoca anche danni di natura igienico-sanitaria ed ambientale;
– anche in condizioni di non potabilità dell’acqua distribuita nel Comune di Montevago, condizione che si è protratta per diverso tempo, il gestore del servizio idrico Girgenti Acque SPA, in violazione delle regole che disciplinano il rapporto con i Comuni, ha continuato la bollettazione dei consumi, per cui tali importi devono invece essere rimborsati all’utenza che non ha potuto fruire del servizio a causa dell’inquinamento organico;
tutto ciò premesso i Sindaci dei Comuni appresso indicati diffidano il Gestore del servizio idrico integrato Girgenti Acque SpA a rimuovere tutte le criticità che impediscono ai cittadini la possibilità di fruire di un servizio essenziale e di ripristinare quindi il servizio di erogazione dell’acqua potabile e di scarico fognario a quei soggetti ed ai nuclei familiari ai quali è stato illegittimamente sospeso, nonché a riconoscere un quantitativo di consumo non inferiore a 50 litri giornalieri per persona.