“TENUTA” DELLE FAMIGLIE ” e SPIRITUALITA’ FAMILIARE. SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
Notiziario di Telepace – martedì 19.5.2004
“TENUTA” DELLE FAMIGLIE ” e SPIRITUALITA’ FAMILIARE
SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
servizio di don Diego Acquisto
“Siamo fortemente preoccupati della tenuta delle famiglie in un quadro sociale ed economico incerto”.Manca la fiducia. Non si sogna più. Finalmente anche altri, dopo le insistenze della Chiesa, si accorgono dell’urgenza demografica che attraversa l’Italia. Occorre impegnarsi per vincere “la paura di mettere al mondo dei figli”.
Parole pronunciate dal segretario generale della Cei nel corso della prima conferenza stampa della 53a Assemblea generale della Cei in corso a Roma, Mons. Giuseppe Betori, il quale ha fatto anche presente che alcuni vescovi hanno “evidenziato specifiche problematiche regionali, fra cui quelle legate al varo dei nuovi statuti regionali che talvolta riconoscono le convivenze, confondendole con il nucleo familiare tradizionale”.
Nel contesto di queste problematiche che travagliano oggi la famiglia, il Papa, domenica scorsa ha elevato agli onori degli altari «una giovane madre della diocesi di Milano che, per dare la vita alla sua bambina sacrificava, con meditata immolazione, la propria». GIANNA BERETTA MOLLA beatificata nel 1994 e canonizzata domenica scorsa in Piazza S. Pietro. Già dalla fanciullezza aveva accolto con piena adesione il dono della fede, e l’educazione limpidamente cristiana, che aveva ricevuto dagli ottimi genitori, la portavano a considerare la vita come un dono meraviglioso di Dio, ad avere fiducia nella Provvidenza, ad essere certa della necessità e dell’efficacia della preghiera.
Maturò la sua fede nella famiglia, nell’Azione Cattolica e nella professione medica, che esercitò con competenza e attenzione ai malati. “Visse il matrimonio e la maternità con gioia, generosità e assoluta fedeltà alla sua missione”.Alla quarta gravidanza, liberamente decise di sacrificare la sua vita per salvare quella della bambina che portava in grembo. Ecco l’esempio di madre e di sposa che Giovanni Paolo II ha voluto proporre ai genitori di oggi. Una donna forte e coerente, amante della vita in tutte le sue più belle espressioni, generosa nel sacrificio per restare fedele alla sua vocazione. Il suo comportamento finale, di fronte ad una gravidanza difficile, fu la conseguenza di tutta la sua formazione precedente, di giovane ridente ragazza in una famiglia ideale e armonica; di medico rigoroso e attento ai suoi pazienti; di donna innamorata e ricambiata dall’amore del suo uomo; di madre gioiosa di splendidi bambini: una vita che conosce i ritmi e i tempi di una ballata che tutti affascina e coinvolge. Le fotografie parlano da sé: sul campo da sci, nella fioritura della giovinezza; nell’abito da sposa in cui esplode di grazia, muliebre e divina; su di un prato montano con la corona dei suoi figli. Pittura, musica, umorismo: vita palpitante.
Si fidanza con l’ing. Pietro Molla e vive il periodo del fidanzamento, nella gioia e nell’amore. Ringrazia e prega il Signore. Si sposa il 24 settembre 1955 nella basilica di San Martino in Magenta ed è moglie felice. Nel novembre 1956 è mamma più che felice di Pierluigi; nel dicembre 1957, di Mariolina; nel luglio 1959, di Laura. Sa armonizzare, con semplicità ed equilibrio, i doveri di madre, di moglie, di medico, e la gran gioia di vivere. La santa della maternità, sia per l’esperienza da lei vissuta sia per le grazie che da tante parti del mondo vengono attribuite alla sua intercessione. Sta in questa immagine Gianna Beretta Molla, la dottoressa lombarda morta nel 1962 perché volle a tutti i costi dare alla luce la quarta figlia, nonostante fosse consapevole della gravità di un fibroma all’utero manifestatosi al secondo mese di gravidanza.
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