San Matteo Apostolo ed evangelista
Notiziario di Telepace – martedì 21.9.2004
San Matteo Apostolo ed evangelista
servizio di don Diego Acquisto
Festa liturgica oggi di S. Matteo, apostolo ed evangelista, chiamato anche Levi, il pubblicano, perché a Cafarnao in Galilea , dove viveva, era esattore delle tasse e perciò appartenente ad una categoria detestata, considerata collaborazionista degli occupanti Romani che opprimevano la terra d’Israele. Gesù chiama Matteo alla sua sequela, poco dopo aver guarito un paralitico, proprio mentre egli esercita il suo mestiere, mentre egli è lì col suo banco lì all’aperto. Lo chiama. Lui si alza di colpo, lascia tutto e lo segue, con grande entusiasmo, come ricorda San Luca, liberandosi dei beni terreni. Da quel momento cessano di esistere i tributi, le finanze, i Romani. Tutto cancellato da quella parola di Gesù: “Seguimi”. Pochissimo sappiamo della sua vita. Ma abbiamo il suo Vangelo, a lungo ritenuto il primo dei quattro testi canonici, in ordine di tempo. Ora gli studi mettono a quel posto il Vangelo di Marco: diversamente dagli altri tre, il testo di Matteo non è scritto in greco, ma in lingua “ebraica” o “paterna”, secondo gli scrittori antichi. E quasi sicuramente si tratta dell’aramaico, allora parlato in Palestina. Matteo ha voluto innanzitutto parlare a cristiani di origine ebraica. E ad essi è fondamentale presentare gli insegnamenti di Gesù come conferma e compimento della Legge mosaica.
Vediamo infatti – anzi, a volte pare proprio di ascoltarlo – che di continuo egli lega fatti, gesti, detti relativi a Gesù con richiami all’Antico Testamento, per far ben capire da dove egli viene e che cosa è venuto a realizzare. Partendo di qui, l’evangelista Matteo delinea poi gli eventi del grandioso futuro della comunità di Gesù, della Chiesa, del Regno che compirà le profezie, quando i popoli “vedranno il Figlio dell’Uomo venire sopra le nubi del cielo in grande potenza e gloria” (24,30), 5 importanti discorsi di Gesù sul regno di Dio.
Scritto in una lingua per pochi, il testo di Matteo diventa libro di tutti dopo la traduzione in greco. La Chiesa ne fa strumento di predicazione in ogni luogo, lo usa nella liturgia. E il Vangelo di Matteo, nell’alternanza dei tre cicli stabiliti dall’ultima riforma, sarà il vangelo che accompagnerà la Comunità cristiana nel nuovo anno liturgico, che inizia sempre con la prima domenica di Avvento. Ed è Matteo che nel suo vangelo riporta le parole Gesù:”Quando tu dai elemosina, non deve sapere la tua sinistra quello che fa la destra, affinché la tua elemosina rimanga nel segreto… ” Matteo risulta presente con gli altri Apostoli all’elezione di Mattia, che prende il posto di Giuda Iscariota. Ed è in piedi con gli altri undici, quando Pietro, nel giorno della Pentecoste, parla alla folla, annunciando che Gesù è “Signore e Cristo”. Poi, ha certamente predicato in Palestina, tra i suoi, ma ci sono ignote le vicende successive. Probabilmente è morto di morte naturale, ma la Chiesa lo onora come martire, patrono dei banchieri, dei contabili, degli esattori delle tasse.
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