S. PIO da PIETRELCINA
Notiziario di Telepace
giovedì 23.9.2004
S. PIO da PIETRELCINA
servizio di don Diego Acquisto
Memoria liturgica oggi di S. Pio da Pietrelcina, caratteristica città in provincia di Benevento, in Campania, dove è nato il frate cappuccino stigmatizzato, vissuto poi quasi sempre a S. Giovanni Rotondo, piccolo e sperduto paese del Gargano, in provincia di Foggia in Puglia; P. Pio, al secolo Francesco Forgione, è stato canonizzato il 16 giugno di due anni fa, dal Papa Giovanni Paolo II, che ha fissato nella liturgia la sua memoria obbligatoria, proprio oggi 23 settembre, giorno del suo transito da questa terra al Cielo.
P. Pio, come da tutti, in tutto il mondo viene affettuosamente chiamato, viene comunemente considerato il santo per eccellenza del terso millennio. Un uomo di Dio, di profonda e intensa spiritualità, che non è stato un grande organizzatore, anzi non si intendeva proprio di organizzazione, un uomo che non è uscito mai dal suo convento, un umile frate, di origine popolare e dal cuore schietto, che al di là dei fenomeni mistici e delle stimmate, attraeva le folle di fedeli che andavano a visitarlo, per la sua semplicità ed immediatezza, spesso abbastanza rude nei richiami, ma comunque sempre paterno e comprensivo delle fragilità umane, a tutti offriva la possibilità di incontrare per suo mezzo, Dio e di fare esperienza concreta del suo amore misericordioso. Malgrado il dolore delle piaghe, sempre disponibile ad ascoltare e consigliare, per tutti padre sollecito e vicino. Un santo con la caratteristica della disponibilità e della semplicità, per un mondo che va diventando sempre più complesso e difficile. La chiesa istituzionale che pure lo ha fatto tanto soffrire, con l’allontanamento, con la sospensione a divinis, la chiesa che lo ha tanto provato, ma che come diceva sempre P. Pio, lo ha anche tanto amato, la chiesa il 2 maggio 1999 lo ha proclamato beato e il 16 giugno 2002 Santo.
“Farò più rumore da morto che da vivo !”. Questa previsione o “profezia”, attribuita a P. Pio, dotato, tra diversi carismi, di uno spiccato senso dell‘umorismo, si è puntualmente realizzata, a considerare le grandi masse che ogni anno si recano a visitare la sua tomba e le statue ed i monumenti dovunque eretti in suo onore, e le immagini che di lui si trovano in ogni casa, come sui mezzi di trasporto. Difficile spiegare umanamente il fenomeno P. PIO, di cui Dio si è voluto servire e si vuole ancora servire per un messaggio all’umanità, richiamando tutti ai valori della trascendenza, ad amare Dio, a convertirsi valorizzando il sacramento della confessione, a tendere alla santità nell’ordinarietà della vita, senza bisogno di chissà quali eroismi o tensioni mistiche. Nella nostra diocesi P. Pio si trova all’inizio di ogni paese e qui nel capoluogo diversi sono i monumenti pubblici che ricordano la sua figura. Molti i gruppi di preghiera, formati da persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali. A Favara, ad esempio, nella parrocchia S. Vito, dove ieri sera si è svolta una suggestiva fiaccolata che ha avuto il suo momento centrale davanti al Calvario, ed oggi un continuo pellegrinaggio sino alla celebrazione della Messa solenne, il Gruppo che si è costituito appena qualche mese fa, ha già superato le 70 unità. Diverse le coppie di coniugi che hanno liberamente chiesto di aderire, con l’impegno mensile dell’incontro di preghiera.
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