Piano Regolatore del PARCO ARCHEOLOGICO. Invocato dalla CGIL l’intervento dell’Arcivescovo
Notiziario di Telepace
mercoledì 22.10.2003
Piano Regolatore del PARCO ARCHEOLOGICO
Invocato dalla CGIL l’intervento dell’Arcivescovo
servizio di don Diego Acquisto
Torna alla ribalta il problema del Parco Archeologico, dopo il gran parlare che si è fatto negli anni scorsi prima che il Parlamento Siciliano, approvasse finalmente la legge istitutiva. Un’approvazione – ricordiamo – avvenuta con oltre 15 anni di ritardo, da quando per legge ne era stata promessa l’istituzione. Per superare lentezze, ritardi e soprattutto mistificazioni, la Chiesa Agrigentina ha organizzato un Convegno sul tema “La valle dei templi: quale verità?” invitando i giornalisti di tutte le testate cattoliche d’Italia; inoltre, sicuramente determinanti sono state le prese di posizione della Curia Agrigentina e in particolare del suo Pastore, Mons. Carmelo Ferraro, che in più di una occasione ha avuto, allora, parole durissime di condanna per spingere il Parlamento Siciliano a fare il suo dovere ed approvare il Parco, visto come servizio al territorio agrigentino, volano per il suo sviluppo, possibilità di nuove occasioni occupazionali. La legge fu finalmente approvata tre anni fa nel 2000, proprio di questi giorni; ma nemmeno subito dopo mancarono le polemiche. Il punto della ribalta di questi giorni è proprio questo, dato che siamo al momento cruciale di svolta, con la necessità dell’individuazione di un valido Piano Regolatore del Parco. Purtroppo adesso, dagli elementi in nostro possesso, sembra mancare la necessaria concentrazione e tensione ideale per una scelta adeguata, da parte degli Enti interessati, come il Comune, la Provincia, l’Imprenditoria, i Politici e lo stesso Ente Parco che pure ha un suo disegno. L’allarme, senza mezzi termini viene lanciato dalla CGIL di Agrigento, con un documento ufficiale del suo segretario Piero Mangione, dopo la presentazione, sabato scorso, da parte della Camera di Commercio del suo progetto di Piano Regolatore del Parco archeologico. Una presentazione – scrive la CGIL – “disertata” da tutti gli enti interessati, svoltasi in un clima giudicato di disarmante motivazione per il deficit d’interesse da parte di tutti, anche dei presenti che solo per puro spirito di cortesia hanno ascoltato il Prof. Piazza, il quale ha illustrato la filosofia del Piano regolatore del parco (versione Camera di Commercio) che confligge fortemente e su punti di rilevante importanza con quello elaborato dai tecnici dell’Ente Parco. A questo punto, la CGIL agrigentina dice: “Serve un’autorità, di alto valore morale e al di sopra delle parti e degli interessi alla cui chiamata nessuno resterebbe sordo o potrebbe barare al tavolo delle discussioni e delle decisioni”. Questa persona – propone il segretario della CGIL Mangione – è l’arcivescovo Ferraro.
La Chiesa Agrigentina, presente all’incontro di sabato alla Camera di commercio, nella persona del responsabile della Consulta diocesana per i problemi sociali e il lavoro, Salvatore Pezzino ha auspicato un pronto recupero di impegno per il bene comune, ed ha offerto subito la sua disponibilità di mediazione, attraverso tutti i suoi organismi , per un tavolo attorno al quale fare confrontare tutti i soggetti interessati ad un Parco che garantisca tutela e fruizione del prezioso patrimonio archeologico e paesaggistico, nell’ambito di un autentico progetto di sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
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