ORDINAZIONE PRESBITERALE. UN QUARTETTO ALL’ALTARE
Notiziario di Tenepace – lunedì 28.06.2004
ORDINAZIONE PRESBITERALE
UN QUARTETTO ALL’ALTARE
servizio dbiterioi don Diego Acquisto
“Un quartetto all’altare”, titola così l’ultimo numero del settimanale diocesano “L’Amico del Popolo” per annunciare l’evento di grazia per la Chiesa Agrigentina di questo tardo pomeriggio, cioè l’Ordinazione Presbiterale, di Giuseppe Agrò di Siculiana, Marco Vella di S. Giovanni Gemini, Giuseppe Livatino e Maurizio Di Franco di Canicattì. Un quartetto all’altare, 4 nuovi Presbiteri, “uno più dei Magi – come dice sullo stesso numero de L’Amico del Popolo Mons. Vincenso Restivo , il venerando arciprete di Canicatti, che con i suoi 91 anni, continua imperterrito il suo fecondo ministero – uno più dei Magi ad offrire al Re i simbolici doni che rivelino la divinità e l’umanità del bimbo di Betlem. Quattro, uno in meno dei pani del prodigio, che sfamino le folle fameliche e stanche. Quattro come le virtù cardinali, su cui si costruisca e regga il tempio del Dio vivente e del pacifico convivere dell’uomo nella città dell’uomo”.
Sarà l’arcivescovo-metropolita mons. Carmelo Ferraro ad ordinare i quattro nuovi presbiteri nel corso di una solenne concelebrazione nella nostra Cattedrale di S. Gerlando, che ancora una volta sarà gremita di fedeli, provenienti da tutte le parti della diocesi. Tutti in Cattedrale per essere presenti al momento solenne dell’Ordinazione di questi giovani che consacrano la loro esistenza a Cristo, in una scelta definitiva e totale. Una scelta che nella cultura di oggi suscita stupore e perplessità. Una scelta per sempre, nel moderno contesto culturale in cui domina il provvisorio e la logica delle scelte a tempo, perché meno impegnative e vincolanti. E il momento particolarmente significativo e toccante di tutta la cerimonia, sarà quando questi giovani, davanti all’assemblea, esprimeranno pubblicamente la loro volontà di servizio per sempre, a Dio ed ai fratelli, in un impegno di fedele collaborazione con l’Ordine dei Vescovi. A cui seguirà poi il solenne canto delle Litanie dei Santi, durante il quale i quattro giovani, per tutto il tempo resteranno distesi a terra, come morti al mondo, per ricevere subito dopo, lo Spirito Santo, conferito dal Vescovo consacrante, Mons. Ferraro, con l’imposizione delle mani. E sarà questo il momento-clou di tutta la funzione, momento di grande silenzio e raccoglimento, mentre tutti i presbiteri presenti ripeteranno il gesto dell’imposizione delle mani a significare la comunione col Vescovo diocesano. Significativa la data scelta, quella della vigilia della solennità liturgica dei SS Apostoli Pietro e Paolo, le figure più rappresentative della Chiesa delle origini – due Santi, diversi nel loro carisma, carattere, temperamento e storia personale, tuttavia accomunati nel martirio. Ambedue infatti, Pietro e Paolo, hanno donato la loro vita al Signore, per la predicazione del Vangelo, nella fedeltà al mandato ricevuto da Gesù.
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