LICATA – Incisiva ed accorata omelia dell’Arciprete
Notiziario di telepace – mercoledì 29.12.2004
LICATA – Incisiva ed accorata omelia dell’Arciprete
servizio di don Diego Acquisto
Parole forti quelle dell’ omelia dell’arciprete di Licata, don Antonio Castronovo, nella ricorrenza del santo Natale. Parole forti che volentieri riprendiamo dalla cronaca provinciale; parole forti che sono risuonate in una Chiesa piena all’inverosimile. E naturalmente la Chiesa di cui si parla è la grande Chiesa Madre di Licata , retta ormai da oltre un decennio da don Antonio, che tante energie sta spendendo in una città dai mille problemi e spesso quindi alla ribalta della cronaca per episodi non positivi. E proprio a questi ha voluto fare riferimento don Antonio Castronovo, nell’incisiva omelia natalizia, che è stata seguita con viva attenzione da parte dei numerosi presenti e che alla fine, – come riferiscono le cronache – è stata accompagnata da un lungo e scrosciante applauso. Buon Natale agli assassini, ai peccatori, ai ladri e ai malviventi. Questo l’invito, accorato e vibrante, più volte ripetuto da Padre Antonio Castronovo, Buon Natale anche a chi è lontano dalla fede Cristiana. Per tutti la preghiera, con l’augurio sentito che possano al più presto trovare la forza di un’inversione di marcia e quindi la via di una conversione sincera e fruttuosa. Difficile dire – si fa da più parti osservare – che l’omelia natalizia dell’arciprete non sia stata influenzata dal fatto che, poco più di ventiquattro ore prima, in quella stessa Chiesa, si era celebrato il funerale del giovanissimo Angelo Ajola, ucciso da una mano assassina ; un delitto che per la sua efferatezza ha gettato nello sconforto l’intera Città. Una città, Licata, che si sente attanagliata da una violenza e da un disagio giovanile che si fanno sempre più preoccupanti. In questo contesto, la riflessione ad alta voce dell’arciprete Castronovo, che pur nella foga di un discorso profondamente sentito, non ha mancato di esortare all’impegno ed alla speranza. Infatti ha invitato i tanti fedeli presenti a farsi portavoce del messaggio che si rinnova ad ogni Santo Natale: «Andate e dite che Gesù è nato ancora una volta, per dare nuova speranza al mondo, e quindi anche a Licata, – ha detto – . Uscite di qui e augurate buon Natale a tutti, soprattutto a quanti sono lontani con lo spirito, da questo luogo; dite Buon Natale a tutti, anche agli assassini, ai peccatori, ai ladri e ai malviventi, nella speranza che la luce di Cristo si accenda anche in loro».
Le parole sentite di don Antonio, che si è fatto voce di un’intera Comunità, richiamano a raggio più vasto i problemi della nostra Italia. E perché no ! anche della stessa Europa.
Europa che nei prossimi anni avrà bisogno di un “di più” di ideali e principi morali. Europa, che cosi come una Comunità locale, non può non avere un motore religioso significativo: le “radici cristiane”, che sono un elemento prezioso, irrinunciabile ed
indispensabile di dinamismo.
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