LETTERA ai PRETI
Notiziario di Telepace – mercoledì 01.12.2004
LETTERA ai PRETI
servizio di don Diego Acquisto
Lettera aperta ai preti dell’Arcidiocesi di Agrigento. L’ha scritta il direttore del settimanale diocesano “L’Amico del Popolo”, nonché direttore dell’Ufficio delle comunicazioni sociali della Curia Arcivescovile, don Carmelo Petrone, per comunicare anzitutto che il prossimo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata, per il settimanale della Chiesa Agrigentina, “L’Amico del Popolo”, è una data da ricordare, in quanto il giornale entra nel 50° anno di vita.
“Cinquant’anni di vita è un traguardo di pochi” – sottolinea don Carmelo, che aggiunge – “Nessun organo di informazione nel nostro territorio e nel panorama siciliano vanta una così lunga attività. Questo evento, perciò, merita particolari festeggiamenti”.
E mentre si resta inattesa di conoscere la scaletta di questi festeggiamenti che richiameranno l’attenzione collettiva della Comunità diocesana sul giornale in questo 50° anno di vita, don Carmelo Petrone coglie volentieri l’occasione per comunicare ai confratelli Presbiteri, e per loro tramite ai fedeli tutti, alcuni pensieri ed idee che da tempo sicuramente andava rimuginando dentro, cogliendo forse umori e sensazioni varie nei diversi paesi e ambienti della nostra vasta arcidiocesi. “L’Amico del popolo – egli dice- ereditando la lunga tradizione della stampa cattolica agrigentina che affonda le sue radici nel 1891, serve la nostra Chiesa e il nostro territorio informando.”
Ed a questo proposito, è sicuramente ancora vivo in molti il Convegno Nazionale della FISC del 1991, tenutosi proprio ad Agrigento nei locali di un rinomato hotel del Villaggio Mosé ed organizzato con grande passione dall’allora condirettore Don Giuseppe Ferranti, nella ricorrenza del centenario della stampa cattolica agrigentina, che , con la testata, “Il cittadino cattolico”, aveva avuto inizio sotto la spinta della Rerum Novarum, per impulso del grande Vescovo Blandini. In quella circostanza, con finanziamenti propri, senza gravare sulla cassa della comunità diocesana, si rinnovarono ed ammodernarono anche i locali della sede del giornale, come pure tutta la suppellettile.
Ricordiamo tutto questo, non solo per fare doverosa memoria di un periodo glorioso vissuto dal settimanale, il cui spirito battagliero e positivamente incisivo in campo socio-politico e pastorale, veniva da più parti riconosciuto, ma anche per collegarci all’appello di don Petrone che in questa lettera, che proprio in questi giorni raggiunge tutti i presbiteri, tiene a ricordare che “L’Amico del popolo è il giornale della comunità diocesana. Non è del Vescovo, né della Curia, né del presbiterio, né di questa o quell’altra organizzazione cattolica, e nemmeno è la voce della redazione, ma della comunità tutta nella varietà dei suoi componenti.” Da questo dunque l’invito a sentirlo come cosa propria, perché “chi ha un oggetto “suo”, lo ama, lo conserva, lo difende, non lo trascura, e se è prezioso, utile e vantaggioso, ne diventa geloso ed è felice di mostralo agli amici”. Queste alcune della considerazioni di don Petrone, che, oltre a qualche preoccupazione , rivela di avvertire tutta la responsabilità di un compito così delicato che gli è stato affidato, chiedendo comprensione e collaborazione, nel sincero desiderio che “questo suo servizio venga espletato nel miglior modo possibile“.
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