La “Sagra dell’Agnello Pasquale” a Favara
La “Sagra dell’Agnello Pasquale” celebra quest’anno la nona edizione. E’ in programma, infatti, dal 20 al 26 marzo, durante la Settimana Santa uno degli appuntamenti più attesi nel panorama delle sagre siciliane. Farà da cornice la ristrutturata piazza Cavour, ritornata allo splendore dopo un accurato intervento di riqualificazione e restauro. Ma sarà tutto il centro storico, con i suoi suggestivi vicoli arabi, ad ospitare gli espositori del tipico dolce di mandorla e pistacchio.
“La sagra è un’occasione importante -afferma l’assessore al Turismo, Giuseppe Piscopo- per mettere in vetrina la genuinità e la qualità della tradizione dolciaria locale.
I visitatori che verranno nel nostro centro, a soli 7 Km dalla Valle dei Templi di Agrigento, resteranno colpiti dalla bontà del dolce composto amalgamando sapientemente mandorla tritata e pistacchio”.
Il dolce viene modellato a forma di “agnello” dalle abili mani dei pasticcieri di Favara. Si commercializza soprattutto nel periodo pasquale, ma non manca chi lo produce nei restanti mesi dell’anno, seppur in formati diversi.
“Da quest’anno –afferma con soddisfazione il sindaco Lorenzo Airò- grazie a “Medi-Fostak (dove “medi” sta per Mediterraneo e “fostak” per pistacchio, come le antiche popolazioni assiro-babilonesi chiamavano il frutto, ndr) il prodotto dolciario ha varcato i confini nazionali e inizia a conquistare i mercati dei Paesi bagnati dal Mediterraneo. I nostri pasticcieri, incoraggiati dall’incessante azione amministrativa, si sono recentemente costituiti in Consorzio per ottimizzarne la promozione e produzione”.
Rispetto alle scorse edizioni, da quest’anno la Sagra gode del patrocinio dell’Unione Europea che ha finanziato la promozione del prodotto dolciario nell’ambito del progetto comunitario “Medi-fostak”, l’”oro verde” che rende unico nel suo genere l’agnello pasquale di Favara.
Favara dunque capitale -durante la settimana che celebra i riti del venerdì Santo e della Pasqua- della promozione della microfiliera agroalimentare che vede coinvolte anche le città di Bronte, maggior produttore europeo di pistacchio, Andujar (Spagna), Menzel Temine (Tunisia) e Tasso (Grecia).
Favara città dell’agnello pasquale, ma anche città dello zolfo e dell’architettura chiaramontana.
L’itinerario turistico offerto parte dalla visita dell’imponente Castello Chiaramontano, della chiesa in barocchrtto del Rosario, del maestoso Duomo in stile lombardo-rinascimentale, dei vicoli che parlano arabo, della miniera di zolfo della Ciavolotta, delle antiche masserie, dei mulini ad acqua, dei siti archeologici.
Notizie storiche sull’Agnello Pasquale.
E’ il ripieno di pistacchio tritato la particolarità dell’agnello di Favara e che rende unico nel suo genere il dolce composto da mandorla tritata e zucchero. “Questo dolce – afferma Filippo Sciara, storico locale- veniva lavorato, in prossimità della Santa Pasqua, già ad inizio del ‘900 dalle suore del Collegio di Maria e la ricetta veniva tramandata oralmente. Di certo possiamo affermare che le origini si perdono nella storia e che tale uso è arrivato sino a noi, di generazione in generazione, attraverso la cultura orale. Un ruolo importantissimo è stato svolto dai monasteri, scrigni preziosi di pratiche religiose antichissime. Una delle prime ricette dell’Agnello Pasquale porta la data del 1898 ed è appartenuta ad una ricca famiglia della borghesia agraria e solfifera dell’Ottocento favarese. Si tratta di documenti eccezionali – continua Sciara- in cui si parla di pasta reale, impasto di farina di mandorle cotte e macinate in maniera finissima reso semisolido da zucchero sciolto in acqua calda e lavorato a mano”.
Le origini della Sagra.
Se la preparazione dell’Agnello Pasquale e dei dolci di pasta reale viene effettuata dai laboratori di pasticceria e dalle famiglie da oltre cento anni, la Sagra ha invece una storia più recente. La prima edizione venne svolta durante la Pasqua del 1997 su un’iniziativa del Comune di Favara e della Pro Loco “Castello” all’interno del Collegio di Maria, monastero che tradizionalmente lavora il prodotto. Lo scopo principale è stato quello di esaltare le abilità artigianali dei pasticcieri per una migliore promozione di un dolce che trova ampio apprezzamento sul mercato. La Sagra dell’Agnello Pasquale ha avuto sempre come scenario siti storici e monumentali di pregio: dopo il chiostro del Collegio di Maria, già Palazzo De Marinis, e la chiesa di San Nicola, ubicata nel cuore del centro storico, l’evento da alcuni anni si svolge nel maestoso Castello Chiaramontano del XIII sec., recentemente ristrutturato e riportato al suo splendore architettonico. Tra le curiosità, da ricordare l’eccezionale preparazione di un Agnello Pasquale nell’edizione del 2003 dal peso di 202 Kg, lungo cm 160 e alto cm 90, ed iscritto nel Guinness dei primati.
Sagra e Turismo
La celebrazione della Sagra offre la possibilità al turista di visitare e ammirare i beni architettonici, archeologici e ambientali del centro storico e del territorio favarese. “Oltre alla visita del Castello Chiaramontano (sec. XIII), nei cui saloni viene ospitata la manifestazione, da segnalare -consiglia l’assessore al Turismo, Giuseppe Piscopo- anche la Chiesa del Rosario, costruita nel 1700, dichiarata monumento nazionale per i sontuosi stucchi in stile barocco ed il soffitto a cassettoni ligneo”. Tra le numerose chiese quella più monumentale è senza dubbio il Duomo, a tre navate, in stile lombardo-rinascimentale e la cui cupola è alta ben 56 metri rispetto al piano stradale. Passeggiando per il centro storico, da segnalare il rione San Nicola e il Cortile Bentivegna, al cui interno si articolano ben sette piccoli cortili.
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