Beato Giacomo Alberione Sacerdote
Notiziario di Telepace mercoledì 26.11.2003
Beato Giacomo Alberione Sacerdote
servizio di don Diego Acquisto
Festa oggi del beato Giacomo Alberione, pioniere ed apostolo dei mezzi della comunicazione sociale, fondatore della Famiglia Paolina, l’uomo che più di tutti, nei tempi moderni, ha capito il valore dei mass-media a servizio dell’evangelizzazione e della promozione umana.
Nato a San Lorenzo di Fossano, in provincia di Cuneo, il 4 aprile 1884, sentì precocemente la sua vocazione al Sacerdozio, mentre alla scuola dei Genitori, papà Michele e mamma Teresa, che devono accudire a sei figli, apprende quei fondamentali valori umani che lo accompagneranno per tutta la vita. Famiglia di poveri contadini, profondamente cristiana e laboriosa, quella dell’Alberione, trasmette ai figli con la fede, anche una forte educazione al lavoro e una fiducia incrollabile nella Provvidenza. Seminarista, asseconda l’invito potente della grazia divina, nella notte del 31 dicembre 1900, che divide i due secoli, quando sosta per quattro ore in adorazione davanti al SS. mo Sacramento solennemente esposto nella Cattedrale di Alba. Una “particolare luce”, come testimonia egli stesso, gli viene dall’Ostia e da quel giorno si sente “profondamente obbligato a far qualcosa per il Signore e per gli uomini del nuovo secolo”, “obbligato a servire la Chiesa”, con i mezzi nuovi offerti dall’ingegno umano. Intanto, l’itinerario del giovane Alberione prosegue molto intensamente negli anni dello studio della filosofìa e teologia, e il 29 giugno 1907 viene ordinato sacerdote. Giovanissimo presbitero, si presta per predicazione, catechesi, conferenze nelle parrocchie della diocesi, dedica pure molto tempo allo studio, approfondendo particolarmente testi che lo illuminano e lo aggiornano sulla situazione della società civile ed ecclesiale del suo tempo. Il 20 agosto 1914 diede inizio a quella che dapprima si chiamò “Scuola Tipografica Piccolo Operaio”, e successivamente “Pia Società San Paolo”, il primo dei dieci rami della Famiglia Paolina. Tutto avviene sempre in forma semplice e dimessa: don Alberione si sente strumento di Dio, mosso dalla pedagogia divina che ama “iniziare sempre – come dice – da un presepio”, nel silenzio e nel nascondimento. La sua continua tensione spirituale, quella di predicare il vangelo a tutti i popoli, utilizzando tutti i moderni mezzi della scienza e della tecnica, nello spirito dell’Apostolo S. Paolo, del quale fa proprio il motto “Per me vivere è Cristo”. Mentre la famiglia paolina cresce e prende forma, con uno stile caratteristico di semplicità e di entusiasmo detto appunto “alla paolina”, ecco che nel luglio 1923 una nube oscura sembra troncare tutti i sogni. Don Alberione si ammala gravemente e il responso dei medici non lascia speranze. Ma ecco che, contrariamente ad ogni previsione, don Alberione miracolosamente guarisce e riprende il cammino. Un cammino che si conclude il 26 novembre 1971 a Roma, quando Don Alberione a 87 anni conclude la sua esistenza sulla terra. Le sue ultime ore furono confortate dalla visita e dalla benedizione del Papa Paolo VI, che non aveva mai nascosto la sua ammirazione e venerazione per lui.
E’ stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II a Roma il 27 aprile scorso.
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