ASSEMBLEA CEI – CAMBIA LA FORMULA DELLO SCAMBIO DEL CONSENSO NEL RITO DEL MATRIMONIO
Notiziario di Telepace – giovedì 20-05-2004
ASSEMBLEA CEI – CAMBIA LA FORMULA DELLO SCAMBIO DEL CONSENSO NEL RITO DEL MATRIMONIO
servizio di don Diego Acquisto
“Accolgo te” invece che “prendo te”. Cambia la formula dello scambio del consenso nella celebrazione del matrimonio; una formula rinnovata che privilegia l’immagine dell’accoglienza su quella del possesso e che quindi rispetta meglio il carattere profondamente personale delle reciproca accoglienza e donazione tra l’uomo e la donna che si sposano, per formare una comunità di tutta la vita con carattere di totalità. Il consenso matrimoniale è l’atto della volontà con cui l’uomo e la donna , con patto irrevocabile, danno e accettano reciprocamente se stessi e costituisce perciò l’essenza vera del matrimonio. Secondo la visione cristiana , la donazione di se stessi che avviene con il consenso matrimoniale oltre che libera deve scaturire da autentico amore, in linea con la dignità della persona umana, deve essere cioè donazione come soggetti e non come oggetti di uso e di godimento. Pertanto la nuova formula di consenso approvata dai Vescovi italiani, appare il frutto di una attenta valutazione pastorale, rapportata alla sensibilità di oggi. E dobbiamo subito dire che si tratta solo di un esempio, quello più appariscente, delle modifiche apportate dal Decreto di approvazione e di conferma dell’adattamento e della traduzione italiana della seconda edizione latina del Rito del Matrimonio, emanato dalla Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, lo scorso 29 aprile e reso noto da mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, a margine della seconda conferenza stampa della 53.a Assemblea Generale Cei , che si concluderà domani.
“Si tratta di una revisione del rito esistente – ha precisato mons. Betori – con un adattamento alla situazione pastorale italiana, tenendo presente le diverse situazioni di coloro che chiedono di celebrare il matrimonio cristiano”.
Tre sono le tipologie individuate cui corrispondono i tre capitoli dell’edizione italiana del Rito del Matrimonio: “Il matrimonio tra persone che hanno già compiuto un significativo cammino di fede nella comunità parrocchiale; quello richiesto da persone che, pur non avendo maturato un chiaro orientamento cristiano e non vivendo una piena appartenenza alla Chiesa, desiderano la celebrazione religiosa del matrimonio essendo battezzati e non rifiutando esplicitamente la fede; il caso di matrimoni tra una parte cattolica e una non battezzata”. Oltre ad arricchimenti testuali e gestuali del rito, è prevista la possibilità _ nel secondo capitolo _ di celebrare il matrimonio anche solo con la Liturgia della Parola.
Il testo del nuovo Rito sarà disponibile nelle librerie nel prossimo mese di settembre ed entrerà in vigore nella prima domenica di Avvento.
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