Ancora un’immane tragedia sulle coste agrigentine al largo di Lampedusa
Notiziario di Telepace lunedì 20.10.2003
Ancora un’immane tragedia sulle coste agrigentine al largo di Lampedusa
servizio di don Diego Acquisto
Ancora un immane tragedia sulle coste agrigentine al largo di Lampedusa, dove continuano a ritmo incessante gli sbarchi di disperati. Ma l=ultima tragedia è davvero di proporzioni enormi. Una immane tragedia, che pesa sulla coscienza civile dell’Europa Non sono trascorsi neanche due giorni dall’altra tragedia a largo di Lampedusa , in cui sono morte almeno 8 persone tra cui tre bambini, una barca è naufragata e 25 somali sono stati salvati, quando le motovedette della guardia costiera la notte scorsa si sono rimesse in movimento per un altro triste salvataggio. Il viaggio della speranza dalle coste africane verso la Sicilia, porta d’ Europa, si è trasformato in una traversata allucinante, per circa 100 somali che su un barcone hanno solcato le acque del canale di Sicilia: 13 morti e 15 superstiti è il bilancio, ancora provvisorio, di questo viaggio di morte. I superstiti hanno detto al comandante della motovedetta che li ha portato sull’isola di Lapmedusa: *Eravamo un centinaio. Siamo rimasti in mare venti giorni. Abbiamo gettato i cadaveri dei nostri compagni che morivano in acqua+. Quelli che parlano sono uomini-scheletro, stremati, bagnati, infreddoliti, laceri, disidratati, affamati, nei cui occhi si leggeva – riferiscono i cronisti – il terrore della morte. **Quando ci siamo avvicinati al barcone alla deriva, che sembrava vuoto, ai nostri occhi si è presentata una scena da inferno dantesco. I corpi degli immigrati erano accatastati uno sull’ altro. Le braccia di alcuni di loro si protendevano verso di noi per chiedere aiuto++. Parla così il comandante del peschereccio **Sant’ Anna+, che ha prestato ieri sera i primi soccorsi ai naufraghi. Un racconto a dir poco agghiacciante, per il quale non si possono trovare parole adatte a descriverne gli orrori disumani, l=ennesimo episodio di una lunga tragedia che giorno dopo giorno si va consumando sotto gli occhi di un=Europa, che pure punta a traguardi ambiziosi di civiltà e di benessere. Adesso pare davvero che le più alte auorità del nostro Stato si stiano muovendo per scuotere oltra alla loro coscienza anche quella degli altri capi di Stato interessati. Ritorna di estrema attualità quanto il Consiglio di Presidenza della Conferenza Episcopale italiana, all=indomani della tragedia di Capo Rossello, in un comunicato ufficiale, faceva notare che AIl continuo flusso di sbarchi di immigrati sulle coste italiane, con ricorrenti tragedie mortali, sta a denunciare un fenomeno che chiede un deciso impegno internazionale sia per favorire condizioni di vivibilità nei Paesi di provenienza sia per adottare provvedimenti comuni in grado di fermare il traffico internazionale gestito da persone senza scrupoli che, perseguendo fini illegali, non esitano a mettere a rischio le vite umane.
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