S. Rita

Festeggiata con molta partecipazione di popolo nella Chiesa di S. Vito di Favara (AG), S. Rita nel giorno della sua festa il 22 maggio. Molto suggestiva la tradizionale offerta e benedizione delle rose, alcune delle quali poi vengono portate a casa dai fedeli e gelosamente conservate.

Santa Rita è soprannominata “la santa degli impossibili“, per virtù della sua fama taumaturgica.

Ad Agrigento, come a Favara, Porto Empedocle, Canicattì, Cammarata, Sciacca, e altrove, migliaia di fedeli, specialmente nel giorno della festa della Santa, si ritrovano attorno al suo venerato simulacro.

Il culto di S. Rita, anche se risente, come tutte le “devozioni”, il contraccolpo della secolarizzazione, continua ad attirare ed entusiasmare folle di fedeli, forse perché la vita della santa di Cascia presenta degli aspetti singolarmente attuali anche per il cristiano di oggi.

Il culto dei santi, secondo l’insegnamento del Concilio Vaticano II, può essere un valido alimento della vita cristiana e portare alla comprensione ed alla pratica d’un cristianesimo più autentico. Come dire che per la Chiesa la devozione ai Santi è buona, se non si ferma ai Santi, ma conduce a Gesù Cristo, unico Salvatore e Maestro.

Vissuta tra il 1381 e il 1457, Santa Rita ha avuto una vita particolarmente difficile e travagliata, prima come ragazza in famiglia con Genitori anziani che accudì con grande amore, poi come sposa di un uomo particolarmente duro e violento, quindi come vedova con due figli che covavano sentimenti di vendetta contro gli uccisori del padre e infine come monaca agostiniana, afflitta, per tanti anni, da una malattia terribile e ripugnante.

Ma in tutte le situazioni non facili in cui si trovò a vivere, durante i 76 anni della sua esistenza, diede sempre prova di fedeltà e di amore, accettando tutte le sofferenze di cuore e di corpo, con spirito di totale dedizione alla volontà di Dio, amando e perdonando, esempio e modello di donna forte che non si chiude nel suo egoismo ferito, ma si apre agli altri, forte nella tribolazione, lieta nella speranza, perseverante nella preghiera.

La festa dei Santi è festa della Chiesa, e nella Parrocchia S. Vito, ogni anno la festa di S. Rita è vissuta da tutta la famiglia parrocchiale e non solo, con grande spirito di fede e di gioia.


Preghiera a S. RITA per la Città

 

  O Dio onnipotente ed eterno, in questo giorno solenne in cui noi festeggiamo S. Rita, ti chiediamo per  le nostre famiglie, per la nostra Città e per il mondo intero, il prezioso dono della pace. Fa che cessino le discordie, sia abbandonata, a tutti i livelli, la logica della violenza e si affermi e diffonda  una cultura nuova di riconciliazione e di perdono, di giustizia  e di solidarietà, di rispetto reciproco e di comprensione, fra i popoli e le nazioni, fra le istituzioni ed i cittadini, le famiglie e le persone.

Sull’esempio  e per intercessione  di S. Rita, che ha saputo eroicamente perdonare, fa, o Signore, che il nostro cuore non  covi mai sentimenti di vendetta e di rancore, ma si eserciti sempre nella forza e nella capacità di amare, di ricambiare  il male  col bene e di vincere  col  bene il male.

O Santa Rita, donna di pace e modello di ogni virtù, santa della famiglia e del perdono, sostieni l’impegno formativo dei genitori e degli educatori, guida e proteggi dalle molteplici illusioni i nostri giovani,  aiutaci a credere che a Dio tutto è possibile,  soccorrici sempre in ogni emergenza e   necessità.

O Santa Rita guida noi  amministratori a promuovere opere che servano a sollevare le condizioni di chi è più povero, a dare equilibrio, dignità e possibilità di  lavoro ad ogni figlio di questa terra. Fa che la  nostra Favara non sia mai la terra della rassegnazione, dell’illegalità, della violenza, dell’ingiustizia, ma la terra delle opportunità, della giustizia e della speranza.

Aiuta  tutti ad essere fedeli ai nostri doveri quotidiani: al dovere della adorazione verso Dio, che dobbiamo sentire come  la prima necessità della nostra vita ; al dovere che ci unisce agli altri, ai doveri particolari della nostra vocazione e del nostro ruolo nella società,  per fare  sempre la sua volontà con spirito di fede e di servizio . Amen

 

***PREGHIERA dell’ ARTISTA***

Grazie Signore,

perché mi hai creato e mi riconosco un’opera d’arte

uscita dalle tue mani,

mani di sommo Artista.

Grazie Signore,

perché anche a me hai donato la capacità di creare opere d’arte.

Grazie Signore,

perché ho sperimentato la gioia di chiamare a raccolta svariati elementi, molto diversi anche divergenti tra loro: il bianco, il nero, il rosso, il giallo, il verde, uno straccio, un rifiuto gettato come fosse degno solo di condanna e morte, eppure, posati sulla stessa unica tela, sono rimasti l’uno accanto all’altro pacificamente, senza lamentarsi, senza insultarsi anzi con gioia di essere, di trovarsi insieme anche se provenienti da strade diverse, tutti insieme, a formare un quadro, un’opera d’arte.

Opera d’arte: armonia e carezza per l’occhio, tuffo da brivido al cuore ! Grazie Signore,

perché anche io ho realizzato, con le mie mani, alcune di queste opere.

Ma, perché Signore,

perché gli uomini non riescono a stare insieme, l’uno accanto all’altro, a lavorare e collaborare, sorridere e perdonare, aiutare e ringraziare ?

Perdonaci Signore,

fa’ che il mondo diventi come un quadro grande, una famiglia , un’opera d’arte dove regna la pace e l’armonia. AMEN.

(Parrocchia S. Vito-Favara. Festa di Santa Rita, 22 maggio 2007, organizzata da Lillo Montaperto, presidente delegato del Comitato Pro-festeggiamenti parrocchiali. Collettiva di pittura, a cura del  Maestro Vincenzo Patti.)

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