Qualche osservazione forse non del tutto stravagante sulle recenti elezioni amministrative che hanno interessato 1005 Comuni

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 In margine a tante, più o meno pertinenti ed appropriate osservazioni socio-politiche  sull’esito della recente consultazione amministrativa, i Partiti farebbero anzitutto meglio a considerare , con un certo allarme, il dato significativo che a recarsi alle urne è stato il 60%, in elezioni che toccano più  da vicino i cittadini, chiamati a scegliere i loro amministratori locali, sindaci e consiglieri comunali.E ciò premesso, farebbero  bene ad affrontare veramente e non oscurare i problemi delle famiglie e dei poveri, non con provvedimenti di carattere contingente ma di carattere strutturale, dando, per esempio,  una sostanziale sforbiciata ai privilegi, ai cosiddetti diritti acquisiti, vitalizi, stipendi, pensioni d’oro e quant’altro,  della casta politica e della casta clientelare abbondantemente foraggiata.

-Ogni Partito, con l’occhio e la sensibilità per la situazione concreta dovrebbe essere se stesso….restando di Destra, di Sinistra, o di Centro (perché no ? ) …….Ritornare ognuno ai valori di fondo e metterli in pratica….Intanto accettare le meritate punizioni che già il popolo ha dato e va dimostrando di saper dare ….. e saperle capire (cosa che non avviene, mi pare, nemmeno a Favara o Agrigento !)… Il popolo non crede più ai proclami ed alle parole, vuole fatti… ed i fatti dicono che la povertà in Italia si è allargata oltre ogni previsione, con diseguaglianze – mi viene di dire – che nemmeno durante il feudalesimo erano tali.

Logica la domanda: E allora ? Mi pare di capire che la gente democraticamente non ha altra strada che quella del cambiamento….. chi si ostina con la politica degli ultimi anni che ha distrutto il ceto medio, viene visto dai cittadini come traditore, associando ai traditori anche quelli che, per la prima volta, si affacciano alla politica,…… dietro però quei simboli e quei politici conosciuti….e ben conosciuti…….

Quindi attenzione ! La democrazia vive di ricambio…..tenta di cambiare …..questa esigenza porta ai Movimenti…..Movimenti radicati e/o capaci di radicarsi nel territorio….

Un comico ha avuto fiuto ….ed ha dato sfogo democratico ….se il suo Movimento fallisce …e pare che in questo momento abbia chiaramente palesato qualche difficoltà……. ed è evidente e forse anche eccessiva l’esultanza dei Partiti …..mi viene di ricordare che la democrazia che ha nel suo DNA il ricambio…. farà nascere altri “coraggiosi”…. porterà ad altri Movimenti magari a meno stelle o a più stelle…. .

Illusorio pensare, (mi pare di capire da alcuni politologi…tra cui anche qualcuno da tempo dichiaratamente di sinistra !) che i cittadini si debbano sentire costretti a tornare ai Partiti da cui sono stati abbondantemente traditi ricevendo solo parole , parole….promesse …bonus….conecessioni tempornee varie….ecc…..strategie di distrazione di massa…..tentativi di limitare e/o quanto meno ingabbiare la “sovranità popolare”…….col porcellum …con l’italicum …ieri/oggi….con i capilista bloccati….. e chissà che cosa stiano pensando in queste ore, sempre in questa direzione, nelle segrete stanze…..

Il popolo ha fiuto, sa riconoscere bene i comportamenti davvero nuovi ….e comunque tenta il possibile….. anche con i rischi connessi….….. perché quando bisogna assolutamente privare della poltrona uno (singolo o Partito che sia !) , in democrazia c’ è solo l’arma di votare per l’altro, anche se non si vorrebbe farlo……

E poi magari, purtroppo,  resterà solo la soddisfazione….perché anche questa è soddisfazione ! magari magra soddisfazione ma cmq soddisfazioen …. di avere purtroppo raggiunto solo quell’obiettivo, …..

Perché – popolarmente si dice – è sempre qualcosa…

Ed a proposito di qualche accecamento che non fa capire la realtà …  concludo riferendo il giudizio di un politologo, che dovrebbe far riflettere soprattutto quelli che parlano facilmente di pericolo-populismo e soprattutto se ne sono davvero convinti, condividendo anch’io che il populismo è davvero un pericolo….. “L’emergere dei populismi non è una malattia della politica, ma il sintomo d’una malattia della politica. È legittimo rallegrarsi se il sintomo si attenua, ma è da sconsiderati dimenticare che il vero problema è il morbo sottostante“.

Bisogna perciò curare la politica e fino a questo momento le cure apprestate risultano davvero lontane dalla suffcienza….e la rpova inconfutabile è la scomparsa del ceto medio e la dilatazione imperssionante della povertà con percentuali che hanno già superato da tempo il 100%……….

13-6-2017

Diego Acquisto

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