FAVARA-Don Gero Manganello guida l’incontro formativo degli operatori pastorali

A Favara, uno stimolante  incontro degli operatori pastorali. Si è appena concluso alle 20  di ieri sera  l’incontro iniziato alle 18.  E, vedi caso,  dando qualche ora  dopo  uno sguardo alle notizie  ecclesiali del giorno  sui social, la mia attenzione è attratta da un ammonimento di Papa Francesco,  che, nel suo noto stile, esprime forti dubbi sui trionfalismi di alcuni pastori molto “attrattivi“, con una fecondità che non è quella del Vangelo; una fecondità frutto di una evangelizzazione troppo “pop” e piuttosto lontana dal messaggio di Cristo, che diverrebbe un trionfante  protagonista, in consonanza con tanta cultura di oggi.  Mentre sappiamo bene invece  che il  suo trionfo, quello vero, è sempre sulla Croce.

Una coincidenza provvidenziale che  mi sollecita a trarre le giuste conclusioni dell’incontro,  a cui ha partecipato una rappresentanza degli operatori  pastorali delle nove parrocchie favaresi.

Seguita con grande attenzione la lezione di don Gero Manganello, sui fondamenti teologici del sentire e dell’agire  ecclesiali. Una lezione formativa, questa di don Gero – (membro del dipartimento pastorale della Curia, con diretta responsabilità per la pastorale giovanile) –  chiara ed efficace,  supportata anche  dalla proiezione di diverse slides, a supporto  dei messaggi sulla natura e costituzione della Chiesa, nuovo popolo di Dio, in cui tutti i battezzati hanno pari dignità e ciascuno in relazione alla propria vocazione , condizione, ruolo e stato di vita, è chiamato a costruire il Regno di Dio nella storia.

Rilevante l’importanza degli organismi di corresponsabilità  ecclesiale cioè dei Consigli Pastorali, a livello parrocchiale, cittadino e diocesano, dato che il “consigliare nella Chiesa è un momento privilegiato di discernimento”, mentre  “la decisione costituisce  il momento in cui i vari pareri e suggerimenti…trovano la loro sintesi nel ministero proprio dei pastori”. Che a livello diocesano è il Vescovo, a livello parrocchiale è il parroco.

Si tratta solo di qualche passaggio, di una conversazione molto più ricca di contenuti, a cui è seguito l’apporto di alcune osservazioni dei  presenti, in cui si evidenziavano, con semplicità   taluni limiti propri del nostro ambiente, in cui comunque  prevale tanta buona volontà di comunione, ringraziando il Signore per il lavoro svolto e per lo spirito di comunione che da tempo ha permesso a Favara il buon funzionamento del Consiglio Pastorale Cittadino.

Osservazioni ancora di carenze e limiti, col coraggio della semplicità,  senza trionfalismi, specie di quel tipo condannato da Papa Francesco, ed in linea col Piano Pastorale Diocesano 2018-2019, pensato come  Piano di “sosta” e di “rilancio”,  tenendo conto con obiettività di quello che negli anni precedenti chiaramente non ha funzionato. E questi incontri locali, programmati in questi giorni nei  quindici vicariati in cui è divisa la diocesi,  offrono l’occasione per riflettere comunitariamente sul senso della progettazione ecclesiale, da rapportare sempre con le differenti  fragilità ed i limiti propri  dei 43 Comuni della nostra arcidiocesi. Un concetto questo che ufficialmente, ci pare, entrato anche nell’impostazione generale e che invita a riflettere sul  concetto di “territorio” nelle sue varie articolazioni e nei suoi  peculiari risvolti, che talvolta si riscontrano diversi,  anche all’interno di una stessa Comunità, come Favara nei suoi diversi quartieri.

Intanto l’incontro si svolgeva nel grande salone della parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo, servita da don Marco Damanti,  davanti ad una grande immagine  del beato P. Pino Puglisi, con un suo pensiero, che cadeva a fagiolo su tutto l’incontro. Cioè: “Se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto”.

E poi,  a proposito di  fragilità  che si riscontrano concretamente nelle parrocchie,  sempre sui social – vedi caso –  leggevo pure  qualche avviso divertente  trovato nella  bacheca  parrocchiale, come il seguente: “Il costo per la partecipazione al Convegno su ‘Preghiera e digiuno è comprensivo dei pasti”.

Diego Acquisto

13-12-2018

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